PAULLO Ha riaperto il museo dei mezzi storici della Croce Bianca

Da oggi l’associazione di soccorso avrà tre suoi veicoli “in trasferta” in occasione di un’esposizione a Milano

Un viaggio nella storia della Croce bianca attraverso i mezzi utilizzati per il soccorso dall’inizio del Novecento fino ai giorni nostri. Ha riaperto ufficialmente l’autoparco storico della Croce bianca di Paullo, che da oggi porterà in trasferta tre suoi “gioielli” a Milano, dove saranno esposti per quattro giorni in piazza Lima. L’iniziativa è collegata al Milano Monza Motor Show 2021, la tre giorni dedicata al mondo dei motori, al Best Western Plus Hotel Galles. Dal 10 al 13 giugno davanti all’ingresso dell’hotel sarà possibile ammirare e scoprire alcuni esemplari storici dell’autoparco di ambulanze di Croce bianca Paullo. L’esposizione ha il patrocinio del Municipio 3 del Comune e inizia alle 17.30 alla presenza del presidente generale di Croce bianca Milano Carlo Vincenzo Tresoldi, di Filippo Seccamani Mazzoli, titolare di Best Western Plus Hotel Galles, di Giuseppe Comandulli, responsabile dell’autoparco di Croce bianca Milano e dei rappresentanti della Faps (Federazione associazioni pronto soccorso) di cui la Croce bianca Milano è socio fondatore. «A Milano porteremo due Fiat 238 del 1976, un Volkswagen T2 del 1976 e un pulmino Fiat 850 del 1977 – spiega Comandulli -. Si tratta della nostra prima uscita, che tra l’altro prevedeva un numero maggiore di mezzi, ma che per motivi di sicurezza è stato ridotto. Siamo comunque molto contenti di ridare visibilità a questi pezzi unici, che sono il nostro museo a quattro ruote». Attualmente, presso la sede di Paullo, sono custoditi 25 esemplari, a cui si aggiunge anche una moto. C’è il mitico Fiat Ducato prima serie utilizzato per più di 10 anni negli anni Ottanta. Ancora il Volkswagen Transporter, successore della T2, non troppo diffuso sul territorio. Poi il vecchio e caro Fiat 238 Elegant, compresa la prima serie, oppure lo splendido Alfa Romeo F 12, che sostituì il Romeo 2°. Colpiranno sicuramente l’occhio il Fiat 600, il Fiat 1100 T, il Volkswagen TT2, oppure le auto Peugeot 504, Fiat Campagnola AR 59. Si adocchiano interni spartani, senza troppi ammennicoli, lettighe rigide e incastellate l’una all’altra in caso di incidenti con più feriti. Lo stesso Comandulli si è occupato della ricerca e della classificazione, che racconta l’evoluzione del soccorso dagli anni Sessanta ai giorni nostri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA