Paullo, eternit alla casa dell’acqua

Eternit a pezzi, a ridosso della Casa dell’Acqua. Lastre di cemento amianto depositate come se niente fosse a ridosso della struttura, a due passi dal comando della polizia provinciale. E che, dopo circa un mese, continuano a sbriciolarsi sotto gli occhi della autorità. «Io ho voluto avvertire chi di dovere - spiega Giorgio Canevari, un cittadino di Paullo -; ho segnalato la situazione ad un’impiegata, che ha detto che l’avrebbe segnalato.

L’eternit è ancora là. In virtù dell’iniziativa di pulizia dell’ambiente promossa dal Comune, mi sarei aspettato una mobilitazione ben diversa: si era detto che si vogliono incentivare i cittadini a segnalare le cose che non vanno, purtroppo molte volte le segnalazioni finiscono in nulla. Io, purtroppo, ne sono buon testimone. A volte ho fatto pure nome e cognome delle persone che abbandonano i rifiuti, avendole viste con i miei occhi, ma di provvedimenti non ne sono stati presi. Speravo davvero che fosse cambiato qualcosa». Eppure dalla Casa dell’Acqua sono in molti a passare. «Mi sembra impossibile - continua Canevari - che nessuno abbia mai visto niente. E le sviste non finiscono qui: in centro paese per un mese è rimasta mezzo seggiolino arancione a bordo strada in via Fleming».

Nell’area di confine con Tribiano e Mediglia la situazione è anche peggiore. «Sembra la terra di nessuno - segnala Silvano Paterlini, cittadino di Tribiano -: ci sono rifiuti decennali che ormai fanno parte dell’arredo urbano. L’aratro passa e l’immondizia viene sotterrata; le macchine per la manutenzione delle strade la sminuzzano e plastica e vetro si confondo con la natura, tutto tranne che incontaminata. Ieri (domenica, per chi legge) c’era addirittura una confezione con dentro spaghetti allo scoglio, con cui hanno banchettato gli animali selvatici. Scene di ordinario degrado».

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