PAULLO Addio a Totò Bartesaghi, era l’anima del San Tarcisio

Si è spento per un malore a 58 anni uno dei personaggi più noti della città, tuttofare del parco

Il cuore di Salvatore Bartesaghi, per tutti semplicemente Totò, ha smesso per di battere domenica pomeriggio nella sua abitazione a Paullo. Un malore improvviso, mentre era in compagnia di amici, non ha lasciato scampo all’angelo custode del parco San Tarcisio: aveva solo 58 anni. Tra i volti più noti di Paullo, sicuramente del parco, che con costanza e amore cercava di tenere in ordine. Prima con gli amici del Circolo ricreativo paullese e, dopo lo scioglimento, con il Madera Cafè che ha sostituito il vecchio bar. «Andavi al parco e sapevi di trovare Totò», raccontano Caterina, Cesara, Tina, Armando, Sergio, Emanuele e gli altri. D’altronde questo luogo era casa sua, qui incontrava la sua famiglia. Lui, infatti, era solo. I fratelli vivono all’estero e, avvertiti della scomparsa del loro caro, arriveranno dal Belgio per il riconoscimento della salma custodita presso la camera mortuaria dell’ospedale di Vizzolo Predabissi.

«Non sappiamo bene cosa sia successo, vorremmo capire, ma non possiamo vedere Totò, almeno fino al riconoscimento dei parenti - si sfoga Renato La Rana, titolare del bar Madera Cafè e amico stretto del tuttofare del parco -. Tutti gli volevano bene, tutti vorrebbero dargli un ultimo addio. Ma oggi sappiamo solo che all’improvviso si è sentito male, non era da solo e sono stati subito chiamati i soccorsi». La Croce bianca di Paullo, giunta sul posto, ha trovato il 58enne in arresto cardiaco e ha tentato di rianimarlo per quattro volte, quindi, acquisito un flebile battito, è stato trasportato in ospedale, ma per Totò ormai non c’era più niente da fare. «Si tratta di una perdita terribile, se ne va un pilastro che sapeva sorreggere le persone nei momenti di sconforto – ricorda La Rana -. Lui era qui, da prima che aprissi il Madera nel 2017. Faceva di tutto per tenere in ordine il parco, accoglieva tutti col sorriso ed era sempre pronto a offrire un caffè e a comprare il gelato ai bambini». Da tempo, anche a causa dell’infezione da Covid, era debilitato. «Pur con le poche forze rimaste non si fermava un attimo - sottolinea La Rana -. Gli dicevamo di riposarsi, ma per lui il parco era tutto». Proprio per questo motivo Renato La Rana ha deciso di cambiare il nome del suo locale, dedicandolo a Bartesaghi. «Anche se non era il proprietario del bar era come se lo fosse per come l’ha valorizzato – conclude il titolare -: per questo motivo da ora in poi sullo scontrino ci sarà il suo nome, Madera Cafè da Totò».

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