
Paullese, le pensiline della vergogna
Viaggio tra le fermate degli autobus lungo l’ex statale fra degrado e condizioni indecenti
Alcune sono invisibili, altre pericolose, altre ancora invase dai rifiuti o con le nutrie a fare buona compagnia agli utenti. Le fermate lungo la Paullese sono in condizioni di degrado assoluto. Quasi tutte, tranne poche eccezioni. E il resoconto è fotografato dalle continue denunce di chi il pullman è costretto a prenderlo.
Ma, ovunque sia prevista la salita o la discesa, da San Donato a Paullo, da Pantigliate-Vigliano-Mombretto a Zelo, il problema è sempre lo stesso: la sicurezza. Cominciamo il nostro “tour” da San Donato, lungo l’ex statale 415. La pensilina è completamente coperta dalle fronde degli alberi e dalle erbacce: in una sorta di giungla urbana, s’intravede solo la fermata di fronte al noto locale Rossopomodoro. «Sono passato a prendere mio figlio – racconta Filippo Russo, medigliese -: non l’ho visto. Ho dovuto fare il giro due volte. La fermata è completamente coperta e sembra più una discarica. Non so se si possa definire tale, ma il cartello è evidente e qui gli studenti si fermano per salire sui pullman». La struttura è arrugginita, la tettoia sfondata. «Da tempo questa fermata si trova in queste condizioni -sostiene Russo -. Mi chiedo che condizioni di sicurezza ci siano. Mio figlio va a scuola a San Donato, se dovesse avere bisogno di quella fermata?».
A Vigliano la fermata, sopra la galleria, è completamente sommersa dai rifiuti: qui, puntualmente, sono scaricati divani, materassi, sacchi neri. E gli studenti si devono allungare verso la strada per non calpestare il tappeto d’immondizia. A Mombretto non va meglio. Sulla vecchia Paullese, (lato Due Pi e lato Mombretto) il pericolo è in agguato: l’anno scorso, a novembre, è stato investito uno studente (ricoverato al Niguarda con le gambe rotte) e poche decine di minuti prima, nello stesso giorno, un’altra ragazza ha rischiato di venire travolta. Resta il fatto, sottolineato da tutti i cittadini, che quel tratto – spesso buio – viene utilizzato dai veicoli come scorciatoia, percorrendolo a velocità ben superiori ai limiti consentiti.
«La fermata – dichiarano i cittadini – si trova in condizioni pietose: i ragazzi camminano nel fango perché l’asfalto è deteriorato e quando piove è impossibile stare». Proseguendo sulla vecchia Paullese, verso Paullo, a breve distanza dalla tangenzialina c’è un’altra fermata pericolosa. Anche qui, una studentessa è stata investita. I due comuni di Tribiano e Paullo, di concerto, hanno collaborato per mettere in sicurezza l’area. Tribiano si è fatto carico della posa delle pensiline. Resta la presenza delle nutrie, che “pascolano” tranquille sotto gli occhi dei pendolari. Sconfinando in terra lodigiana, a Zelo, già più volte è stato sollevato il problema dell’attraversamento dell’ex statale 415 da parte dei cittadini di Bisnate, completamente isolati rispetto al centro.
Emiliano Cuti
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