Paullese, i sindaci dichiarano lo stato di agitazione

Dichiarato lo “stato di agitazione” per la Paullese. Il coordinamento dei sindaci per la Paullese ha deciso lunedì sera la mobilitazione generale. Ma per il momento le iniziative non saranno dure, come per esempio il blocco prolungato dell’ex statale 415 che sarà solo l’ultima carta da giocare. «In ogni caso qualcosa occorrerà farla», ha detto la coordinatrice Lidia Rozzoni. Bisognerà scegliere cosa. Le proposte prevedono la convocazione del tavolo regionale con tutti i sindaci e il viceministro Roberto Castelli e la predisposizione di un’osservazione comune al progetto Tem riguardante l’innesto sulla Paullese. A spingere i rappresentanti degli enti locali è la bocciatura dell’emendamento al decreto “Milleproroghe” per la reintroduzione dei fondi tagliati alla Lombardia e quindi i finanziamenti dei secondi lotti per il raddoppio, quello dal rondò di Dovera sino a Spino d’Adda e dalla Cerca fino al ponte che oggi sono stati cancellati. Centosettanta milioni di euro che dovranno essere recuperati per non correre il rischio di ritrovarsi per molti anni con una Paullese impercorribile, a quattro corsie da Crema a Dovera per poi confluire in un imbuto fino a Pantigliate. Per discutere, in sala consigliare a Pandino, sono intervenuti diversi sindaci, oltre all’assessore provinciale di Milano Giovanni De Nicola.

Mobilitazione generale per ottenere i finanziamenti dei secondi lotti per il raddoppio della Paullese. Il coordinamento dei sindaci non partirà con iniziative dure, ma se necessario è pronto a giocare anche l’ultima carta: il blocco prolungato dell’arteria

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