
La nuova Paullese è pronta ad aprire i cantieri per completare tutto il tratto che attraversa il Sudmilano. Dalla rotonda di Zelo-Paullo per risalire, con due corsie a doppio senso di marcia, fino al ponte sulla Cerca e proseguire sul tracciato già raddoppiato che sfocia alle porte di Milano. La Città Metropolitana ha chiuso finalmente il bando per l’assegnazione del secondo lotto dei lavori, seppur in via provvisoria, affidato il 27 giugno scorso. E ora, completato l’iter di verifica delle varie certificazioni, si attende solo che l’aggiudicazione alla Gimaco Costruzioni Srl della provincia di Sondrio diventi definitiva. Il verdetto a settembre, quindi i mesi successivi serviranno per la progettazione esecutiva.
A conti fatti, vuol dire che presumibilmente entro la primavera dell’anno prossimo (a marzo 2018), dovrebbe finalmente giungere il momento della posa della prima pietra. Tempi ipotetici, perché è difficile prevedere se tutto filerà liscio oppure no. Senza ricorsi, senza altri imprevisti, il cantiere milanese del primo stralcio (da Peschiera fino alla nuova Tem) del secondo lotto finanziato per 41 milioni di euro potrà iniziare in quella data. Il cronoprogramma, avrà il suo intervento originale nella desemaforizzazione di Conterico-Paullo. Proprio in questo bando è contemplato il viadotto di Conterico, che è legato a doppio filo alla costruzione del centro commerciale a Paullo. Prima però di veder sorgere sul territorio comunale una nuova superficie di vendita, dovranno essere completate le opere viabilistiche. Tra tutte il cavalcavia sulla 415, che passerà sopra una grande rotonda, tale da garantire accessi e uscite in città e frazione.
Il passo successivo sarà l’allargamento dell’asse viario: il “pezzo” che si snoda dalla rotonda di Zelo-Paullo a salire. «Questo è un traguardo importante - commenta il vice sindaco metropolitano Arianna Censi -. Un risultato fondamentale, perché la Paullese è tra le infrastrutture principali del nostro territorio. Sono altrettanto persuasa che non bisogna fermarsi qui. Purtroppo mi preoccupa non poco la prospettiva dell’acquisizione della Regione delle strade provinciali. È qualcosa che crea confusione: chi darà le autorizzazioni? Chi si prenderà in carico i lavori?».
Entro la fine dell’anno entrerà a regime il riassetto viabilistico, sulla scorta del protocollo di intesa (siglato lo scorso marzo) tra il Pirellone e Anas per la gestione unitaria della rete stradale in Lombardia. Una newco partecipata da entrambi gli enti si occuperà sia delle strade di interesse nazionale (850 chilometri in Lombardia) e sia di quelle che entreranno a far parte della Nuova rete regionale (750 chilometri), acquisite dalle Province lombarde, tra queste anche la Paullese. Un aspetto che peserà soprattutto sull’aggiudicazione dei lavori futuri.
Per il secondo lotto della Paullese, parliamo del secondo stralcio (a scendere fino a Zelo) per 17 milioni di euro. I finanziamenti già ci sono e insieme ai soldi c’è anche il progetto preliminare del definito «tratto A». Il «definitivo» verrà presentato in Regione entro la fine del 2017. Nel 2018 si procederà alla gara, ma resta la grana burocratica del passaggio di competenze, con l’ex statale 415 che diventerà strada regionale.
Altro discorso vale per il Lodigiano, secondo lotto, secondo stralcio, tratto B, dove le risorse devono addirittura ancora essere recuperate per intero (mancano 15 milioni di euro).
Per il nuovo ponte sull’Adda, infine, il quadro finanziario è quasi perfezionato (c’è da aggiungere 1 milione e mezzo di euro che è maturabile dalle economie e ribassi d’asta) e non dovrebbe riservare sorprese. Anche con rassicurazioni della stessa Regione.
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