
Paullese, il cantiere che va avanti a rate
Lavori chiusi nel 2012, resta il “giallo” su ponte e tratto lodigiano
Un protocollo d’intesa per finanziare la strada principale tra Sudmilano, Lodigiano e Cremasco: nero su bianco, gli ultimi fondi per completare la Paullese, nel tratto tra Dovera e Spino e da Peschiera a Paullo, che dovranno essere confermati in un accordo tra le parti che dovrà prevedere le fonti per recuperare complessivamente un centinaio di milioni di euro (70 garantiti dal Pirellone e 35 anticipati dalla Tem, anche se ne serviranno almeno 50 in più) e stabilire il nuovo cronoprogramma dei lavori.
A settembre, attorno al tavolo, si dovranno ritrovare la Regione, le tre province e i comuni: la data non è ancora stata fissata, ma era stata ipotizzata in precedenti audizioni. Non resta dunque che l’attesa di qualche settimana per mettere in ordine definitivamente la “pratica 415”, ossia quella dell’arteria più pericolosa d’Italia. Definitivamente o quasi, perché attualmente manca ancora l’agognata (soprattutto dai comuni) soluzione per la costruzione del nuovo ponte sull’Adda, quello che unisce le due sponde del fiume, al di qua in provincia di Lodi e al di là del corso d’acqua in provincia di Cremona, “cucendo” da Spino a Bisnate, il nastro d’asfalto a due corsie per senso di marcia.
Il problema è semplice: se il Pirellone si è detto disposto a recuperare parte dei 150 milioni di euro per completare i due lotti mancanti per la riqualificazione dell’ex statale Paullese, non è altrettanto facile che si accolli anche il finanziamento del ponte. «Lo scenario è un po’ questo - spiega Paolo Riccaboni, coordinatore dei sindaci -, uno scenario che ci vede fiduciosi anche se non possiamo evitare di dire che alcuni problemi continuano a persistere. Teniamo presente che nel 2012 i primi lotti dei lavori saranno chiusi: avremo la Paullese a due corsie per senso di marcia nel tratto cremasco da Crema a Dovera e in quello milanese da Milano a Pantigliate. Noi, all’incontro con l’assessore regionale Raffaele Cattaneo, siamo riusciti ad ottenere rassicurazioni sul fatto che la Paullese non verrà abbandonata a sé stessa, col solo tratto milanese raddoppiato, ma invece verrà considerata nel suo insieme». Un risultato che diventa fondamentale per non far ricominciare l’iter per la realizzazione dell’opera daccapo. Per esempio la Provincia di Cremona ha completato l’iter degli espropri fino al ponte dell’Adda, quasi 140, che però scadono nel 2013: se non si procede con i lavori sul tratto da Dovera a Spino, va ripetuta la procedura.
Per il tratto milanese la questione è forse ancor più impellente per l’imminente avvio del cantiere per la tangenziale est esterna che attraverserà il territorio ed avrà un casello a Paullo, dove si registrerebbe l’immissione di 17mila veicoli al giorno. Ecco il perché è necessario avere la Paullese raddoppiata in quel tratto prima dell’arrivo della Tem, che anticiperà a tal fine 35 milioni di euro.
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