
L’aria torna ad essere irrespirabile di sera a Paullo. Quasi con cadenza settimanale i cittadini si lamentano per le molestie olfattive.
Non sempre nelle stesse zone, anche se l’area più colpita sembra essere quella compresa tra il cimitero e la piscina. Un problema annoso, che si trascina senza soluzione e che d’estate si ripresenta. A volte più pesantemente.
Come domenica sera, quando la puzza era tanto forte da far mancare il respiro e bruciare gli occhi. «Gli odori ci sono sempre, ogni sera tra le 21 alle 22, ma capita che siano forti e allora bisogna asserragliarsi in casa per mezz’ora, tre quarti d’ora in base a quanto dura il tanfo» denuncia Giuseppe Fasciolo, che abita in via Lenin. Il suo non è un caso isolato, visto che le stesse segnalazioni sono pervenute da altre vie, in zone diverse del Comune. Da via Manzoni a via Milano, fino in via Moro. «A me, mai prima era successo che lacrimassero gli occhi - continua Fasciolo -: domenica sera l’aria era davvero irrespirabile, si faceva fatica. Questione vecchia, perché è da anni che esiste, forse si fa finta di non accorgersene, ma esiste. Poi d’estate è più evidente perché col tempo mite le finestre sono aperte e inevitabilmente si sente l’odore, che magari d’inverno non è avvertito perché teniamo tutto chiuso».Ma nessuno si sbilancia sulla provenienza degli odori. Fanghi di depurazione, concime, produzioni chimiche: tutto può essere, o niente di tutto questo. Si possono congetturare ipotesi senza riscontri, se non per quanto riguarda le attività che operano nel settore farmaceutico che tra l’altro devono sottostare ad una serie di controlli e superare una serie di verifiche legate all’abbattimento degli odori e delle componenti inquinanti. Una sola è presente a Paullo, anche se altre due sono ridosso della città: in queste settimane, tuttavia, sono chiuse e le lavorazioni sono limitate alla manutenzione meccanica, ossia senza fuoriuscita di fumi e quindi gli odori non possono essere a loro imputabili. Per quanto riguarda lo spandimento dei concimi ci sono delle regole ferree da rispettare e ogni violazione può costare caro a chi le viola (ma anche in questo caso al momento non risultano contestazioni in merito).
Discorso che coincide con i fanghi di depurazione. «Nessuno di noi fa illazioni sull’origine di queste ondate di miasmi - conclude Fasciolo -, quanto meno tuttavia bisognerebbe approfondire il tema. In passato c’era stata una raccolta firme». Si era anche formato un gruppo, nato per riportare all’attenzione i possibili rischi sulla salute, che tuttavia non ha trovato grossa partecipazione da parte della cittadinanza. E così gli effluvi tanto odiati continuano a tormentare le sere dei paullesi.
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