Muore Cornara, volontariato in lutto

Un malore stronca il pediatra di San Giuliano

Sulla città di San Giuliano e sul mondo del volontariato nella giornata di ieri è calato un clima di lutto per la morte improvvisa del dottor Giovanni Cornara. Padre di sette figli, di cui uno adottivo, e pediatra di base a San Giuliano, la sua città di adozione dopo il trasferimento da Genova, il medico 55enne deceduto improvvisamente è stato promotore, insieme alla moglie, del Banco della solidarietà, tutt’ora attivo sul territorio, stringendo una fitta rete di collaborazioni dagli alti obiettivi benefici.

Lo ha trovato senza vita la signora delle pulizie nel suo studio ieri mattina, dove nelle ore precedenti è stato colto da un malore: ieri erano in corso una serie di accertamenti per risalire all’ora del decesso.

In base ad alcune testimonianze, sembra che nei giorni scorsi Cornara stesse bene e fosse come al solito sorridente e tranquillo.

Poche ore dopo, la triste notizia si è sparsa tra il gruppo di amici e conoscenti, raggiungendo il palazzo municipale, dove nel tempo l’attivo volontario, esponente di Comunione e liberazione, aveva stretto con le amministrazioni che si sono succedute una serie di collaborazioni a servizio delle fasce di popolazione più in difficoltà.

Attraverso il suo impegno, che aveva portato avanti animato dal fermo intento di aiutare in modo concreto i poveri di oggi, aveva messo in moto un circuito virtuoso che si concretizzava in un centinaio di pacchi che ormai da anni vengono consegnati ogni mese alle famiglie in stato di disagio.

Con lo stesso spirito il pediatra di San Giuliano, che in queste ore in tanti ricordano con stima, aveva aderito ad alcuni progetti di cooperazione internazionale promossi dall’Avsi (Associazione volontari per il servizio internazionale), che lo avevano portato insieme ad alcuni gruppi di colleghi in Africa e in altre terre lontane per dare assistenza ai bimbi meno fortunati.

Il pensiero degli amici e delle tante famiglie del territorio che hanno affidato alle sue cure i loro piccoli, è andato immediatamente alla moglie, ostetrica presso l’ospedale di Melegnano, e ai suoi figli, che per tutta la giornata sono stati circondati da un susseguirsi di manifestazioni di affetto e vicinanza. In molti hanno sottolineato l’esempio che il dottore dei più piccoli lascia, in particolare per la sua capacità di dialogo e la sua disponibilità.

In tanti ieri hanno ripensato alle numerose attività a cui si è dedicato con costanza, animato dalla fede e da un elevato concetto di altruismo. «È stato il pediatra di tutti noi sangiulianesi e da bambino ha curato anche me - ricorda il sindaco Alessandro Lorenzano -: era una figura paterna, che ripenso con affetto, oltreché un esempio di attivo volontario impegnato in numerose attività di carattere sociale e benefico».

Fino a ieri sera non era stata ancora stata stabilita la data del funerale, che dovrebbe forse essere forse fissata nella giornata odierna.

Giulia Cerboni

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