Metanopoli: scritte minacciose contro l’Eni, si indaga

In primo piano c’è l’immagine del Cane a sei zampe con la testa tagliata accompagnata da una macabra scritta: sul volantino realizzato da ignoti con cui sono stati tappezzati alcuni arredi pubblici di Metanopoli sono in corso le indagini dei carabinieri.

Certo, il pesante attacco sferrato all’Eni ha creato in città un clima di tensione accompagnato dallo sdegno di tanti sandonatesi, soprattutto da parte di coloro a cui il colosso petrolifero ha dato un posto di lavoro. In base alle ipotesi formulate da alcuni cittadini che hanno pubblicato il foglio di protesta sui social network, con una ferma presa di distanze, dovrebbe trattarsi di una bassissima forma di propaganda che potrebbe essere stata organizzata sul territorio che ospita il quartier generale dell’azienda fondata da Mattei in vista del referendum che ha avuto luogo domenica. Ma certo, nella giornata di ieri nella zona che ospita i palazzi dell’Eni si vedevano ancora appesi i fogli con la stampata in cui si legge: «Il mostro a sei zampe deve sputare sangue». Inoltre tra le righe viene anche mossa l’accusa, diretta ai vertici di Eni, di essere «complici dei massacri nelle guerre per il petrolio». Non solo. Tra le testimonianze c’è pure chi dice di aver visto la portiera di una macchina aziendale su cui ignoti avrebbe scritto con la vernice una brutta minaccia. La situazione va avanti da più di una settimana e sul caso, che in prima battuta sembrava trattarsi di un fenomeno isolato, si sta ormai alzando un certo allarme accompagnato da molti interrogativi riguardo chi si possa essere spinto ad una campagna del genere. Anche perché nel mirino c’è l’azienda che è sempre stata nel novero degli obiettivi sensibili per gli attacchi terroristici e che pertanto è protetta da un avanzato sistema di sicurezza che è stato potenziato negli anni scorsi con l’implemento delle telecamere. Qualcuno si è anche adoperato per fare pulizia gettando le stampe nel cestino ma nei giorni scorsi ne sono comparsi altre, tutte identiche. Al tempo stesso su un pezzo di facciata in prossimità della rotonda al centro del quartiere non è passato inosservata la scritta «Eni assassini».

In attesa che le indagini in corso facciano luce sugli autori dell’agghiacciante affondo, il consigliere della lista “5 stelle”, Ezio Fronterotta, residente a Metanopoli, commenta così la vicenda: «Si tratta di un messaggio che incita alla violenza e muove attacchi ad una società che appartiene alla storia di San Donato, pertanto invito il Comune a rimuovere puntualmente tutti i volantini affissi su aree pubbliche e ad adoperarsi a ripulire la scritta sulla facciata, anche se si tratta di un immobile privato».

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