Mense, la coop sospesa coinvolta in Mafia Capitale

Il maxi-appalto della refezione scolastica, la società che lo gestisce è coinvolta in Mafia Capitale. Arriva l’interdittiva del prefetto di Roma, palazzo Broletto revoca il servizio alla Vivenda. Ma il commissariamento dei vertici della Spa capitolina potrebbe bloccare tutto. Parla il sindaco di Melegnano Vito Bellomo: «Lunedì un vertice in municipio per decidere il da farsi».

La revoca del servizio di refezione scolastica, che la società romana avrebbe dovuto gestire dal primo settembre 2014 al 31 luglio 2019 nella scuola dell’infanzia e in quella primaria per un importo totale di oltre 3.450.000 euro, è stata messa nero su bianco dagli uffici comunali con la determinazione numero 354. «Subito dopo lo scoppio dello scandalo Mafia Capitale, che ha coinvolto anche la Vivenda Spa, gli uffici comunali hanno chiesto chiarimenti alla prefettura di Roma - dichiara il sindaco Vito Bellomo -. Nell’ultima decade di giugno, come peraltro tutti i Comuni italiani nei quali la Vivenda è impegnata, abbiamo quindi ricevuto l’informazione antimafia interdittiva della prefettura di Roma, a seguito della quale dobbiamo di fatto revocare l’appalto».

È quanto si legge nella determinazione del 30 giugno secondo la quale, in caso di informazioni di questo tipo da parte del prefetto, il Comune è costretto a procedere con la risoluzione immediata del contratto d’appalto. Sempre in base al documento presente sul sito comunale, palazzo Broletto corrisponderà alla Vivenda le prestazioni già eseguite, che si sono protratte dal primo settembre 2014 al 5 giugno per gli alunni della scuola primaria e al 26 giugno per i bimbi della scuola dell’infanzia. Quanto al nuovo servizio di refezione scolastica, invece, verrà assegnato alla società arrivata seconda nella gara di un anno fa. Ieri, però, c’è stato un nuovo colpo di scena. «La prefettura di Roma ci ha comunicato di aver proceduto alla nomina di due nuovi amministratori ai vertici della Vivenda, che d’ora in poi avranno dunque il compito di guidare la Spa romana - conferma Bellomo -. A questo punto quindi, anche per evitare possibili ricorsi al Tar, potremmo procedere alla revoca della risoluzione contrattuale. Decideremo il da farsi lunedì durante un vertice in municipio».

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