MELEGNANO Si spegne all’età di 89 anni Marisa Ferrari, prima ragazza in città a sfrecciare in moto

Apprezzata attrice di teatro, con il marito Vittlorio Dolcini ottenne nel 2000 il prestigioso premio del Perdonato

Melegnano in lutto per la morte a 89 anni della nonnina sprint Marisa Ferrari, la prima ragazza della città a sfrecciare in sella ad una moto alla fine degli anni Quaranta. In coppia con il marito Vittorio Dolcini, è poi diventata un’apprezzata attrice di teatro: nei primi anni Settanta ha fondato “La Piccola Ribalta Enrico Maghini”, la storica compagnia filodrammatica tanto radicata nella realtà locale. Proprio con il marito Vittorio, nel 2000 conquistò il Perdonato, l’ambito riconoscimento promosso dalla Pro Loco Melegnano in occasione della tradizionale Fiera, la manifestazione per eccellenza della città sul Lambro. I funerali sono previsti per oggi pomeriggio alle 15.30 nella basilica di San Giovanni Battista in piazza Risorgimento.

Nata nel 1934 a Borghetto Lodigiano, nel 1947 la giovane Marisa si trasferì a Melegnano, dove per diversi anni la famiglia gestì la popolare trattoria San Giovanni nella centralissima via Frisi. Proprio davanti a casa sorgeva il negozio di cicli Massironi, che vendeva le biciclette e le moto dell’epoca: allora quello dei motori era un mondo tipicamente maschile, ma sin da subito la giovane Marisa ne rimase letteralmente folgorata. «Quando vidi in vetrina una fiammante Gilera, fu amore a prima vista - era solita ricordare con il sorriso sulle labbra -. Era il 1949, avevo solo 15 anni: imparai a guidare le moto grazie agli insegnamenti di Luciano Cremascoli e Mario Manelli, la prima pista fu la piazza principale di Sordio, dove andavo spesso per far visita a mia cugina». All’inizio i genitori rimasero sbigottiti davanti all’insolita passione, ma alla fine dovettero farci l’abitudine. «Sempre con l’inseparabile amica Mirella Vigorelli, che condivise il grande amore della mia gioventù, eravamo solite girare per l’intero territorio in sella alla Vespa - continuava nel racconto -. Ben presto iniziai a guidare anche le rombanti moto Guzzi e Gilera che, con 125 di cilindrata, superavano addirittura i 100 chilometri orari: tanto sorpresi quanto increduli, gli amici mi vedevano sfrecciare a tutta velocità tra Casalmaiocco e Mulazzano, Modignano e Tavazzano. Per non parlare della mitica Lambretta, altra moto che allora andava per la maggiore». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA