Melegnano, Quartiani si mette in gioco

Anche il nome di Erminio Quartiani sulle liste del Partito democratico che il 29 o 30 dicembre andrà al terzo giro di primarie in meno di un mese. Dopo il duello per il leader nazionale e quello per la Regione, arriva il momento di scegliere i parlamentari. Sempre con il voto di base, con lo spumante di San Silvestro pronto. «Sono a Montecitorio da dieci anni - spiega il deputato melegnanese - è giusto passare per una nuova verifica del consenso». Venerdì 21 dicembre si saprà se in una determinata regione la data scelta per le parlamentari è sabato 29 o domenica 30, dalle 8 alle 21, con due preferenze massime purché una a ciascun genere. Votano solo i tesserati Pd e gli iscritti al duello Bersani-Renzi.

Non sono un po’ troppe, queste votazioni pletoriche di fila con guanti e cappotto ?

«No. Io sono addirittura per l’istituzione delle primarie come strumento democratico vincolante. Per tutti i partiti. Due anni fa ho presentato una proposta di legge, assieme ad alcuni colleghi di centrosinistra, che va in questo senso. Lo schieramento politico che non sceglie tramite primarie i candidati ai vari livelli, viene penalizzato col 50 per cento in meno di contributi elettorali. Gli italiani lamentano costantemente un “vulnus” di democrazia e i giochi di casta. Bene: con le primarie obbligatorie, a costo zero per i comuni si intende, risolviamo la questione».

Quali le ragioni della sua candidatura nella circoscrizione di Milano?

«Tutto è stato fatto a tempo di record. Fino a pochi giorni fa non si sapeva nemmeno quale fosse la quota di spettanza nazionale, decisa dalla segreteria in parole povere, nelle liste di febbraio per il Parlamento. Forse con la mia esperienza sarei entrato in quella quota, ma io ho preferito andare subito al voto popolare. È giusto: sono alla terza legislatura, vado a cercare di nuovo la rappresentanza per il territorio».

E pensa di averla, questa rappresentanza?

«Non posso essere giudice di me stesso ma credo che il Sudmilano sapesse dove ero in questi anni. Ho lavorato per questa zona con contributi a bilancio dello Stato impegnati in opere importanti. L’ultimo in ordine di tempo i 55mila euro per la ciclabile Colturano-Mediglia. Negli anni passati i fondi per l’edilizia scolastica e l’illuminazione pubblica a Cerro al Lambro, Carpiano, Colturano. Ci sono stati i 250mila euro per acquistare l’ala ovest del castello Mediceo, ai tempi dell’amministrazione Dolcini. Potrei dire molte altre cose. Voglio citare il mio grande interesse per la montagna e la militanza nel Cai. Oltre alla nuova legge nazionale per la montagna, ho movimentato verso il Cai e il mondo del soccorso alpino, nel solo anno in corso, due milioni 850mila euro di fondi».

L’Italia può tornare a essere un Paese guardato con occhi diversi, e meno povero?

«La ripresa morale gli italiani l’hanno già fatta, scacciando definitivamente la politica delle escort e dei rimborsi spese pirateschi. Quello è già il passato, siamo nel futuro. Per quanto riguarda il ritorno a una robusta crescita economica, la strada richiede ancora pazienza. La prossima legislatura dovrà riformare il bicameralismo, rafforzare l’esecutivo, riformare i mercati dell’energia e delle professioni. Lo può fare soltanto il centrosinistra in alleanza ai moderati».

Emanuele Dolcini

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