Melegnano, la nonna disc jockey diventa la star di una trasmissione Rai

La 91enne sarà protagonista di “C’è tempo per…”, il nuovo programma sulla terza età condotto dall’attore Beppe Convertini con la show girl Anna Falchi

«Negli anni Novanta ci venivano a prendere in taxi per andare a cantare a Telelombardia, ma non avrei mai immaginato di finire addirittura sugli schermi di Rai Uno». La 91enne nonnina disc jockey di Melegnano Alda Pasta descrive così l’ultima avventura che la vedrà protagonista la prossima settimana, quando racconterà la sua storia sulla maggiore rete televisiva nazionale, dove martedì mattina sarà protagonista di “C’è tempo per…”, il nuovo programma sulla terza età condotto dall’attore Beppe Convertini con la show girl Anna Falchi. «Quando negli anni Novanta abbiamo fondato il Coro delle mondine, Roberto Poletti (nei mesi scorsi conduttore di Unomattina ndr) inviava a Melegnano una decina di taxi, poi sostituiti da un unico pullman, per portarci a cantare negli studi di Telelombardia - racconta Alda con il sorriso sulle labbra -. Ma non avrei mai immaginato che, alla veneranda età dei 91 anni festeggiati a febbraio, sarei addirittura finita sulla rete ammiraglia della Rai».

Con il cameraman della tv di Stato arrivato in città appositamente da Roma, l’intervista è stata registrata ieri pomeriggio nella casa della popolare nonnina di Melegnano, a cui è toccato il compito di raccontare le tante iniziative che la vedono tuttora protagonista nella realtà locale. A partire naturalmente dall’esperienza del Centro anziani all’ombra del castello, diventata negli anni la sua seconda casa, dove tutti i sabati è impegnata persino nel ruolo di dj.

«Dopo averle scelte a seconda delle varie occasioni, sono io a inserire nello stereo i cd con le canzoni, sulle cui note gli anziani si scatenano a ritmo di danza - continua non senza un pizzico di orgoglio Alda Pasta -: proprio quest’anno, poi, festeggiamo i primi 30 anni del Coro delle mondine, che dal 1990 a oggi hanno tenuto ben 440 concerti, che ci hanno visto protagoniste nelle case di riposo, nelle scuole e addirittura all’università». Nonostante i due ictus e le difficoltà di movimento, che la costringono a muoversi col deambulatore da lei scherzosamente chiamato “la mia Ferrari”, Alda è sempre allegra, sorridente e pronta alla battuta. «Sebbene l’età avanzi inesorabile e gli acciacchi fisici non manchino di certo, non mi sono mai persa d’animo, ho sempre affrontato la vita con serenità ed ottimismo - ribadisce in conclusione -: dopo oltre quattro mesi di chiusura legata all’emergenza Covid, l’auspicio di tutti è che possa finalmente riaprire il Centro anziani, è proprio la compagnia la migliore medicina contro la solitudine».

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