MELEGNANO Il fascino della fiera del Perdono

«È dalle 9 che c’è un continuo via vai di gente, alla fine saremo almeno in 30mila, è stata davvero una grande festa». La 460esima edizione non ha ancora visto la parola fine, ma il sindaco Vito Bellomo esulta già per la Fiera del Perdono 2023, la prima del suo terzo mandato alla guida di Melegnano, l’undicesima da primo cittadino se si considerano i dieci anni dal 2007 al 2017. «Effettivamente ho una certa esperienza di Fiere, ma ogni volta è sempre un’emozione unica - sono le sue parole -. Dopo lo stop dell’ultimo triennio legato all’emergenza Covid, quest’anno abbiamo fatto davvero le cose in grande, sin dalla prima mattinata Melegnano è stata presa d’assalto da un continuo via vai di gente». Dopo la conclusione degli appuntamenti istituzionali, il clou del pomeriggio è rappresentato dall’affascinante spettacolo della ballerina acrobatica sollevata in cielo da un grappolo di palloni, che anche in questo caso ha fatto registrare il tutto esaurito.

«È solo il perdono del Signore ad aprirci nuove possibilità nella Chiesa e nella società civile, lasciamoci attraversare dalla sua presenza per recuperare la speranza». Il prevosto della comunità pastorale “Dio Padre del Perdono” don Mauro Colombo ha concluso così l’omelia della solenne liturgia di esposizione della Bolla, da cui tutto ebbe inizio nel lontano 1563. Puntuale come un orologio svizzero, tra due ali di folla festante, alle 11.45 la Bolla ha fatto il suo ingresso regale in basilica, dove ad attenderla c’erano oltre 500 fedeli con il sindaco Vito Bellomo e le massime autorità civili e militari. Prima della lettura della Bolla concessa da Papa Pio IV il 20 gennaio 1563, è stato il prevosto don Mauro a spiegarne il significato ai giorni nostri. Nel frattempo sono entrati nel vivo i tanti eventi del giorno di festa, che continueranno sino a sera nelle varie zone della città.