MELEGNANO Da otto anni ha perso la vista, col tandem realizza il suo sogno VIDEO

Grande emozione per Luigi Raffaldi che è tornato a pedalare su una bici

«Quando ho appoggiato le mani sul manubrio e i piedi sui pedali, ho provato una sensazione indescrivibile, ma è stato anche bellissimo sentire il vento che mi accarezzava la pelle». Con un misto di felicità, emozione e meraviglia, l’80enne ipovedente di Melegnano Luigi Raffaldi racconta così l’impresa di ieri pomeriggio quando, in tandem con il 72enne Giuliano Valtancoli, ha percorso una trentina di chilometri in sella alle due ruote tra il Sudmilano e il Lodigiano.

«Qualche mese fa Luigi mi ha confidato il grande desiderio di tornare in bicicletta, che ho cercato in tutti i modi di esaudire - afferma proprio l’amico Valtancoli -. Dopo aver recuperato un tandem da Lino Erba della Fiab (Federazione italiana ambiente bicicletta), oggi (ieri, ndr) pomeriggio il nostro Luigi ha finalmente coronato il suo sogno, abbiamo percorso complessivamente ben trenta chilometri». Tutto questo anche grazie alla presenza di una decina di amici amanti della bicicletta, tra cui Silvano D’Andrea di San Giuliano, che pedala sull’handbike dopo essere stato vittima qualche anno fa di un grave incidente. «Sono sempre stato un grande appassionato delle due ruote, ma dopo aver perso completamente la vista otto anni fa, mi era diventato impossibile muovermi in bicicletta - afferma Raffaldi felice come un bambino -. Quello di tornare in sella alle due ruote era insomma un desiderio che coltivavo da tempo, sino a quando ne ho parlato con l’amico Giuliano, che è solito accompagnarmi a piedi in giro per Melegnano con il 92enne Franco Mariotti: grazie alla straordinaria disponibilità sua e degli altri ciclisti, il mio sogno si è finalmente avverato. Non appena ho appoggiato le mani sul manubrio e i piedi sui pedali, ho provato una sensazione indescrivibile, ma è stato anche bellissimo sentire il vento che mi accarezzava la pelle. Il tutto completato dalle battute e dalle risate con i compagni d’avventura, tutte emozioni che non provavo da quasi un decennio - ribadisce Raffaldi in conclusione -: ringrazio dunque di cuore Giuliano e gli altri amici ciclisti, adesso non vedo l’ora di tornare in sella alla bici».n

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