MEDIGLIA Oltre 400 persone per l’ultimo saluto al volontario «amico di Dio»

Fedeli anche fuori dalla chiesa per i funerali di Guido Baroni morto in moto a 60 anni

Tra lacrime e abbracci consolatori, ieri più di 400 persone hanno partecipato ai funerali di Gianguido Baroni: il volontario della Caritas attivo nel volontariato locale, morto a 60 anni, a bordo della sua Honda Nsa, in una tragica carambola sulla Cerca. Se n’è andato forse come aveva immaginato, aiutando gli altri fino all’ultimo, svolgendo la sua opera di volontario al servizio dei più fragili anche nel suo ultimo giorno, come «un amico di Dio».

Parole ricorrenti durante le esequie, svolte nella chiesa parrocchiale di Mombretto, troppo piccola per ospitare tutti i fedeli, tanti dei quali si sono dovuti accontentare di assistere dall’esterno alle celebrazioni. Ad officiare la messa don Davide Verderio, con al suo fianco don Mario Zaninelli e don Angelo Colombari. Dietro il feretro, ornato di rose rosse, le associazioni di Mediglia, l’amministrazione comunale che ha dichiarato il lutto cittadino e il gonfalone del Comune. Seduti nelle prime file la moglie di Guido, Stella, con le figlie Irene e Claudia. Le note e i canti del coro hanno inframezzato le parole del parroco don Davide e dei sacerdoti che hanno espresso il loro vivido ricordo di «una persona straordinaria». «Un amico di Dio», appunto, come ha ricordato il parroco, prendendo in prestito le parole dell’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini, ossia quelle persone che «non fanno rumore, eppure tengono in piedi il mondo». Silenziose come “Guido”, su cui «se qualcosa non andava, sapevamo di poter contare», non solo «sulle manutenzioni delle nostre chiese», ma anche e soprattutto per l’attenzione, il riguardo agli ultimi e ai bisognosi». «La sua presenza e la sua operosità per la nostra comunità sono state grandi, punto di riferimento per tanti servizi: Guido parlava poco ma faceva molto», aggiunge don Angelo Colombari.

«Mi piace ricordare di Guido due caratteristiche: la bontà e la generosità. Nel suo percorso c’era sempre una tappa, “Don, mi confessi”» si commuove don Mario Zaninelli. Anche il sindaco Gianni Fabiano ha letto un messaggio, quello di tutti i cittadini e delle associazioni, invitando a fare tesoro «degli insegnamenti che Guido ci ha dato, raccogliendo la tua eredità, quella di esserci sempre e incondizionatamente per tutti». La figlia Irene, a nome di tutta la famiglia, ha voluto ringraziare i presenti «per averci sostenuto, i don per averci accompagnato in questi anni, che sono per noi amici come lo erano per nostro papà. Ringrazio tutti voi, perché siete stati tantissimi oggi (ieri, ndr), so che ci sarete anche domani e nei prossimi giorni». Emozioni e sentimenti che si sono liberati in un lungo applauso, che ha rappresentato l’abbraccio di tutti i medigliesi.

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