
Prima una sessantina di mail in quattro ore, poi altre ancora, fino a superare quota 200. E tutto per richiedere il “via libera” all’affissione di cartelli pubblicitari. Un po’ strano per gli uffici competenti del comune di Mediglia, che hanno passato le pratiche alla polizia locale. Così è stato scoperchiato il vaso di pandora: dietro il “mail bombing” di una società con sede legale a Torino, potrebbe nascondersi una vera e propria truffa. Il fatto è semplice: il Comune deve rispondere alle richieste entro trenta giorni, se non lo fa, il diretto interessato potrebbe reclamare i danni. Ecco perché gli agenti della polizia locale hanno mandato un’informativa alla Procura di Lodi, procedendo poi per l’ipotesi di reato di “interruzione di pubblico servizio”. Difficile infatti dimostrare la tentata truffa, finché essa non si concretizza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA