Mediglia, centro disabili nella villa sequestrata alla mafia

Il centro diurno disabili è stato completato. Pronto per l’apertura, anche se, per lanciare il servizio (dedicato a persone autistiche) occorrerà attendere ancora qualche mese: il tempo necessario al collaudo tecnico dell’opera (ossia la verifica da parte degli incaricati del Comune che l’intervento sia stato eseguito a regola d’arte) e, subito dopo, alla pubblicazione e all’assegnazione del bando per la gestione. L’edificio è nato sulle ceneri di una villa, che è stata sottratta alla criminalità organizzata. L’ha acquistata il Comune di Mediglia per farne simbolicamente un luogo di pubblica utilità: si tratta di una struttura che potrà ospitare contemporaneamente decine di bambini e ragazzi e che si affaccia sulla città attraverso le larghe vetrate che dominano la parete principale proprio per corroborare il contatto verso l’esterno. L’architettura è semplice, un solo piano fuori terra a pianta rettangolare, prevedendo uno spazio accessibile, senza barriere. Sono stati predisposti gli allacci fognari, installato l’impianto di irrigazione e seminato il parco esterno e, nelle prime settimane di giugno, sono stati ultimati i lavori di rifinitura.

Si entra attraverso un punto ombreggiato in un grande salone. Bagni, uffici, infermeria e altre stanze sono collocati sul lato opposto. L’aspetto forse più interessante è il ricorso all’energia sostenibile, tra cui un potente impianto fotovoltaico che garantisce l’autosufficienza all’edificio. Il tutto nel quadro di un investimento complessivo di più di 600mila euro. Anche se di fatto l’ente non ha messo mano al portafoglio. Ha rinunciato a tre appartamenti che sarebbero passati alla proprietà comunale dopo la conclusione della lottizzazione Sirio, in cambio della realizzazione dell’opera da parte della stessa società.

«Ci accingiamo a consegnare un’opera unica, per sue caratteristiche, che rappresenta anche un’occasione di riscatto sociale - commenta il vice sindaco Gianni Fabiano -. L’aspetto più qualificante è appunto la riqualificazione un luogo, di una proprietà confiscata alle cosche, che oggi rappresenta un esempio di socialità e di attenzione ai più deboli». Un punto di orgoglio per l’amministrazione comunale. «Naturalmente siamo tutti soddisfatti - conclude Fabiano -: l’opera spicca in via Melozzo da Forlì, sotto gli occhi di tutti i cittadini che vedono finalmente l’intervento finito. Diamo un gioiellino alla comunità, ma soprattutto un servizio al territorio. Dovremo avere ancora un po’ di pazienza, perché va rispettato l’iter di legge per l’assegnazione della gestione della struttura. Andrà fatto un bando, che confidiamo di assegnare entro l’anno. E allora potremo vedere non solo finita, ma anche funzionante il centro diurno disabili».

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