
«Manca ancora la verità sulla strage di Capaci»
SAN GIULIANO Giuseppe Costanza, autista di Giovanni Falcone e sopravvissuto all’attentato, ha incontrato gli studenti del Levi in Comune
L’autista di Falcone sopravvissuto a Capaci: «È importante che lo Stato abbia ancora voglia di verità». Sono state ore cariche di emozioni quelle che gli studenti del Primo Levi hanno trascorso ieri mattina in compagnia di Giuseppe Costanza, ex autista giudiziario del magistrato Giuseppe Falcone, morto insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo nell’attentato del 23 maggio del ‘92, invitato dal presidio della legalità del liceo Levi presso il Comune di San Giuliano per fornire la sua testimonianza. Il presidio, intitolato allo stesso Costanza, si pone come obiettivo quello di mostrare e promuovere impegno civico tramite incontri e iniziative sul territorio aperte a tutti.
«Ciò che ricordo di quel giorno è una nebbia fitta, poi un vuoto, e mi sono poi svegliato in ospedale chiedendo cosa fosse successo. Ho poi scoperto che ero rimasto in coma per qualche giorno - ha raccontato Costanza, oggi 77enne -. Fa specie pensare che avessero preparato una sesta bara anche per me, ma il fatto che io sia sopravvissuto all’attentato forse significa che il mio compito è quello di formare le nuove generazioni e spiegare loro l’importanza del lavoro di persone come Falcone e Borsellino». Il suo intervento, difatti, non è stato solo un doloroso viaggio nei ricordi, ma un vero e proprio discorso formativo. «Quando parlo con voi - ha confessato agli studenti - rivivo immagini terribili. Ma penso che sia importante parlare di quello che è successo per fare in modo che non accada più, e scegliere rappresentanti politici che abbiano davvero a cuore lo Stato è un modo per far sì che questo non accada più».
Costanza, sebbene sia parzialmente disilluso dallo Stato, che post attentato non è mai riuscito a reintegrarlo come forse si sarebbe meritato, crede ancora che si possa arrivare alla verità sulla strage di Capaci: «Non credo che la sola manovalanza mafiosa abbia potuto imbottire un tratto di autostrada di esplosivo. Penso che per fare questo servano conoscenze e competenze ben più sofisticate, quindi penso ci sia un coinvolgimento statale o parastatale nell’attentato. Ma sono fiducioso nei veri uomini di Stato, come ad esempio Nicola Gratteri. È importante che le istituzioni abbiano ancora voglia di verità».
Il presidio della legalità del Levi sta al momento lavorando alla costruzione di un’aula della legalità dedicata a don Puglisi nella sede di San Giuliano, e i ragazzi hanno infine ringraziato Costanza per la preziosa testimonianza, sottolineando come spesso un racconto vissuto in prima persona valga molto più di tante pagine sui manuali scolastici.
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