
Lorenzano “raddoppia” subito l’Irpef
Dal consiglio arriva il via libera all’aumento dallo 0,2 allo 0,4
Via libera all’aumento Irpef a San Giuliano. L’atto secondo dell’amministrazione Lorenzano, cioè il consiglio comunale numero due dopo il voto, vara il ritocco del cento per cento (da 0.2 a 0.4) dell’addizionale municipale sul reddito. Con una media di cinquanta euro all’anno a contribuente, e più o meno trentamila contribuenti, il bilancio di via De Nicola dovrebbe trovarsi in cassa fra un milione e un milione e mezzo di euro spendibili su interventi d’urgenza.
Ma soprattutto utili ad evitare la ricetta più amara e impopolare, alzare i costi dei servizi per chi quei servizi li richiede. E solo per loro. Proprio in questa formula di equità («pagare tutti, ma pagare proporzionalmente») sta la giustificazione dell’atto che, appena prestato il giuramento e nominate le cariche di dovere, va a bussare alle porte della leva fiscale.
«Dopo la gestione commissariale ci siamo trovati di fronte due alternative - ha preso la parola Mario Oro, titolare del bilancio nell’esecutivo Lorenzano - o battere sul chiodo del taglio di servizi e dell’aumento dei costi, il che significherebbe far gravare il risanamento solo sugli utenti reali, oppure introdurre una misura collettiva che preveda un cuneo proporzionale. Quest’ultima certamente è uno scatto percentuale non indifferente, ma considerate che tutte le amministrazioni contermini a San Giuliano sono già fra lo 0.4 e lo 0,7 per cento di addizionale. Solo da noi, e con la situazione socio economica ben nota, il valore è rimasto stabile per anni allo 0,2».
Tabelline alla mano, lo scatto del più 100 per cento dovrebbe tradursi come detto in una disponibilità di cassa pari a cinquanta euro che “migreranno” dalle buste paga di un comune con reddito medio di 23mila euro alle partite contabili degli uffici comunali. Una liquidità «subito reinvestita in valori sociali e manutenzioni urgenti - ha proseguito Oro - a cominciare dall’investimento nell’edilizia scolastica e nel rinnovamento degli istituti». E per dare subito un segnale che la proporzionale sul reddito è preferibile alla “stangata” sui singoli servizi, al punto numero quattro del consiglio si è deciso (recependo le indicazioni di giunta), di abbassare le quote dell’asilo nido e del pre e post scuola. Il sindaco Lorenzano invita anche a un’altra riflessione: «L’addizionale Irpef è più giusta socialmente non solo del ritocco ai servizi a domanda individuale, ma anche dell’uso degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti. Gli oneri di urbanizzazione hanno un loro utilizzo primario e a quello devono attenersi. Non si può vivere nella deroga al regolamento». Le minoranze hanno votato tutte contro lo “scattone” anche se la consapevolezza che la base di partenza allo 0,2, oggettivamente bassa, ha tenuto le critiche nell’alveo di toni pacati.
Secondo il leghista Stefano Dornetti «ci sono dubbi che senza una ricognizione generale del bilancio si possa applicare una revisione del genere».
Maurizio Broccanello (Pdl) osserva che «questo milione di euro così vitale è esattamente il dividendo di Genia che manca ogni anno, da anni, al comune. Alzare l’Irpef è un palliativo, ma il vero nocciolo della questione sta in via Pace».
L’ex sfidante di Lorenzano per il centrodestra invita a riflettere che «cinquanta euro in meno all’anno per i redditi più bassi tassabili sono comunque qualcosa ». Massimo Molteni (Sel) è contro la logica del regime straordinario senza programmazione: «L’unica vera risposta al bisogno di risorse è la programmazione e la revisione delle spese inutili, non l’una tantum».
Emanuele Dolcini
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