La tragedia di San Donato: un guasto alla cloche dell’aereo e poi lo schianto con otto morti

L’inchiesta ha accertato anomalie nella barra di comando, si attende un’altra perizia che si terrà in Germania

Potrebbe essere stato un guasto alla cloche ad avere provocato la tragedia aerea di San Donato, dove un Pilatus Pc-12 è precipitato schiantandosi contro un palazzo (fortunatamente vuoto) nell’area del capolinea della metropolitana. Si comincia a diradare la nebbia attorno all’incidente misterioso dello scorso 3 ottobre in cui persero la vita otto persone, anche se dieci mesi dopo l’avvio delle indagini rimangono ancora tanti interrogativi aperti.

Cerca di dare una risposta la procura di Milano, che attraverso i pm Paolo Filippini e Mauro Clerici che in accordo con l’Ansv (Agenzia nazionale per la sicurezza del volo) ha disposto nuovi accertamenti tecnici e, proprio dall’invio in Canada dei resti del motore, sono arrivati nuovi elementi utili.

In Nordamerica, a Longueuil, dove ha sede la Pratt & Whitney che è la società produttrice dell’aereo, alla presenza dei periti di parte, gli specialisti hanno rilevato nella simulazione del volo l’anomalia della barra di comando, che avrebbe impedito al pilota di controllare la traiettoria del Pilatus, nel tentativo di ritornare alla base prima dello schianto.

L’aereo, di proprietà del milionario romeno Dan Petrescu, che lo pilotava, era decollato da Linate per raggiungere Olbia in Sardegna, con altre 7 persone a bordo: il figlio copilota Dan Stefan Petrescu con la mamma Regina Dorotea Balzat Petrescu, l’italiano Filippo Nascimbene, la moglie Claire Alexandrescou con il figlio di appena due anni Raphael e la nonna Miruna Anca Wanda Lozinschi, infine il canadese Julien Brossard. Pochi minuti dopo il decollo, nel cielo sandonatese, l’imprenditore si sarebbe accorto delle problematiche e avrebbe tentato un cambio di rotta, reso impossibile da un’avaria che avrebbe quindi causato la caduta. Se l’ispezione della scatola nera, eseguita in Italia presso i laboratori tecnologici dell’Ansv «ha evidenziato l’indisponibilità di dati di volo o registrazioni riferibili al volo conclusosi con l’incidente», in Canada solo l’esame approfondito sui resti del motore ha offerto un punto di svolta. Anche se adesso serviranno nuovi accertamenti tecnici attraverso un’ulteriore perizia irripetibile, alla presenza degli avvocati dei familiari delle vittime, che stavolta avrà luogo in Germania. Sotto la lente d’ingrandimento il “pitch trim actuator”, lo strumento che serve a stabilizzare gli aerei e assistere il pilota a mantenere l’assetto di volo, senza dovere fare uno sforzo sulla cloche. Nessuna archiviazione del caso, quindi, almeno non prima di avere tentato tutte le piste per stabilire la verità sull’incidente.

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