La teleassistenza passa ai Comuni

Primo febbraio, la teleassistenza a domicilio passa dalla Provincia di Milano ai comuni. Anche nel Sudmilano, aggiungendo un nuovo rebus da risolvere all’alchimia del bilancio preventivo 2014. Dal 31 gennaio il settore servizi sociosanitari della provincia di Milano ha ufficialmente cessato di erogare e sostenere economicamente il telesoccorso per persone anziane e in stato di fragilità: in pratica il salvavita che si porta sempre con sè ed è collegato ad un operatore 24 ore su 24. Una decisione logicamente connessa alla riforma/abolizione delle province che però «tira la coperta corta» dalla parte dei comuni, 122 su 134 Milano compresa, che ora devono decidere come ripensare il servizio per 3546 utenti totali. Nel Sudmilano i distretti sociali 1 e 2, per quattordici comuni complessivi, sono a caccia di soluzioni. In linea generale prevale la proroga a termine (da tre mesi a un anno, oppure almeno per i casi d’emergenza), con risorse proprie. Poi si vedrà. Nel frattempo tutti i broletti invitano ad alzare l’attenzione su possibili avvoltoi : «Non esiste nessuna società incaricata di procacciare contratti di teleassistenza per conto dei comuni».

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