La rabbia dei “costretti” del vaccino: tensioni all’hub di Vizzolo

Alcuni lavoratori hanno espresso il loro dissenso in vista dell’obbligo previsto per il 15 ottobre

Tensioni all’hub vaccinale di Vizzolo a causa di alcuni lavoratori del Sudmilano che si sono sentiti “costretti” a sottoporsi all’antidoto al Covid in vista dell’entrata in vigore delle misure varate dal Governo.

lo svolgersi dei fatti

Già la settimana scorsa i sanitari, di fronte a un uomo che è andato in escandescenza e ha gettato per terra un tavolo, hanno chiamato le forze dell’ordine per calmare la situazione. Dopodiché nel fine settimana - in cui si è tenuto un open day da venerdì fino a domenica -, si sono presentati altri casi di pazienti, tutti comunque gestiti dal personale, che hanno dato sfogo alla propria rabbia senza usare mezzi termini. Qualcuno non ha risparmiato parolacce e insulti che sono volati di fronte agli addetti di Asst, i quali sono ormai abituati a situazione del genere, mentre altri utenti non volevano sottoscrivere il consenso informato. E c’è anche chi, di fronte al foglio da firmare, ha vergato degli insulti nei confronti dello Stato. Peraltro il numero di cittadini che per ragioni di lavoro ha approfittato della possibilità di presentarsi spontaneamente per la prima dose, a conti fatti è stato anche alquanto contenuto. Si parla di una ventina di utenti su un totale di 350 vaccini somministrati in tre giorni tra seconde dosi (inoculate anche ai ritardatari che non si erano presentati all’appuntamento per il richiamo) e dosi booster a oltre 200 soggetti fragili e anziani ai quali per la prima volta è stato somministrato il siero contro il Covid insieme al vaccino antinfluenzale.

Parla la responsabile

Di fronte ai malumori di chi non è convinto a immunizzarsi, ma si sente messo alle strette dalle nuove regole, la responsabile di centri vaccinali di Asst Melegnano Martesana, Alessandra Nardi spiega: «Io ho dato indirizzo al personale di mantenere la massima calma e di dedicare un tempo controllato per fornire ai pazienti che hanno dei dubbi tutte le informazioni relative al vaccino affinché possano assumere una decisione. Ma se dopo 20 minuti questi pazienti presentano ancora delle perplessità - conclude -, a quel punto vengono invitati a lasciare libera la slot, anche perché non basterebbe un’intera giornata per convincere chi è contrario a priori al vaccino».

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