La protesta di Civesio per il semaforo della paura

Quel semaforo è una “roulette russa”, e dal Comitato Civesio arriva la richiesta di studiare soluzioni “salvavita”. Quella del semaforo in ingresso alla piccola frazione sangiulianese è una vicenda “antica”. L’impianto regola il transito tra le vie Civesio, della Liberazione e via del Tecchione: zona di traffico intensissimo – auto e mezzi pesanti da e per la tangenziale, il cui ingresso non è distante, diretti alla zona industriale alle spalle di Civesio o in transito da e per San Donato – a creare «grossi problemi – dicono i rappresentanti del Comitato – è il modo stesso con il quale è disegnato l’incrocio». Se infatti il problema non si presenta per quanti, provenendo dalla tangenziale, devono girare a destra per entrare nel quartiere, «per chi arriva da San Donato girare a sinistra per imboccare la strada per Civesio diventa un vero e proprio esercizio di sopravvivenza». Perchè le due corsie di avvicinamento all’incrocio prevedono l’una la sola svolta a destra, verso via del Tecchione, e l’altra la svolta a sinistra e il proseguimento verso la tangenziale, con segnale semaforico unico. «E qui scatta il triplice problema – raccontano, a metà strada tra ironia, sarcasmo e rabbia, i residenti –: chi si trova davanti al semaforo quando scatta il verde e deve girare a sinistra deve dare la precedenza a chi con il verde arriva dritto nel senso di marcia opposto, ma restando fermo blocca chi deve andare dritto nel proprio senso di marcia. Ecco quindi il secondo problema: occupare in parte l’incrocio, non molto ampio, trovando però spesso autocarri che arrivano dalla parte opposta», con inevitabile rischio di creare “tappi” e ingorghi. Ma a tutto ciò si somma poi il terzo, ultimo ma non meno importante problema: i tempi del verde, per chi dovrebbe girare a sinistra, non sempre consentono di smaltire tutta la coda di veicoli proveniente dalla tangenziale e così capita che «ci si ritrovi bloccati in mezzo all’incrocio mentre i veicoli provenienti dalle altre direzioni hanno il via libero». In buona sostanza, «un caos affidato alla buona sorte e a tanta pazienza», con il rischio «quotidiano di ritrovarsi coinvolti in incidenti». Al problema dell’ingresso dei veicoli verso Civesio si somma poi la mancanza di un attraversamento pedonale adeguatamente segnalato e protetto, sul quale è recentemente arrivato l’impegno a intervenire da parte dell’amministrazione comunale. «Ma per il semaforo – concludono dal Comitato – non abbiamo ancora ricevuto risposte. Speriamo che qualcuno si interessi di quello che a nostro avviso rappresenta realmente un pericolo per chi deve percorrere giornalmente quel tratto di strada».

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