La Paullese è ancora una discarica

«Così ripuliremo la Paullese»: rischiano di restare buone intenzioni, senza trasformarsi in fatti concreti, le parole pronunciate non più di una settimana fa dall’assessore provinciale Giovanni De Nicola. Il rappresentante di Palazzo Isimbardi, infatti, aveva dato il via, al fianco dei sindaci di Peschiera Borromeo, Mediglia e Pantigliate a un’operazione di pulizia della strada provinciale Paullese. L’azione era stata di grande impatto e gli amministratori locali e provinciali si erano dati da fare con pala e sacchetti per rimuovere i rifiuti dalle discariche improvvisate lungo il ciglio della strada: «Non accettiamo il degrado sulle nostre strade - aveva detto l’assessore De Nicola - la pulizia di oggi non è un intervento isolato. Creeremo una rete di volontari e amministrazioni locali per monitorare la situazione sulle nostre strade». E proprio mentre l’assessore rilasciava queste dichiarazioni alla stampa due camion colmi di rifiuti correvano lungo la strada.

Poteva essere l’inizio della svolta, di un’azione concreta per ripulire la Paullese, se non dal degrado e dal dissesto umano e morale che ne occupano i bordi, almeno dall’immondizia. Ma dopo solo pochi giorni la situazione rimane grave. Basta percorrere il breve tratto tra Zelo Buon Persico e il parcheggio di San Donato per trovare, tali e quali, rifiuti, sacchetti e materiale vario abbandonati tra la strada e i campi, come se nulla fosse.

Si comincia da Zelo: subito dopo la rotonda in direzione Milano, sulla destra si trovano gettati alla rinfusa, fino a comprendere anche parte di un campo coltivato, pezzi di un divano, sacchi neri, bottiglie di plastica, cartoni, pezzi di legno. Un brutto spettacolo, ma solo il primo di una lunga serie.

Poco dopo, prima ancora di aver raggiunto il semaforo di Paullo, una piazzola di sosta (che peraltro coincide con una fermata di autobus) è stata trasformata in un deposito improvvisato per sacchi neri, vasi di plastica e altra “paccottiglia” difficile da identificare.

Poi si prosegue verso Milano e si attraversa un tratto apparentemente un po’ più in ordine (forse anche per la presenza continua di operai e macchinari): quello del cantiere e quello urbano di Peschiera. Sembra che l’incubo sia finito e che la situazione vista a Zelo e a Paullo fosse solo un brutto incidente, un caso isolato. E invece no. Il peggio deve ancora venire. Si supera Peschiera e ci si ritrova in una vera discarica. Non solo nei metri immediatamente successivi al semaforo del Rosso Pomodoro, dove le sterpaglie si alternano ai rifiuti, ma anche, la parte peggiore, l’area adiacente la rotonda che introduce al parcheggio della MM3 di San Donato. Sul lato in direzione Milano si incontra una montagnola di sacchi neri, messi lì, alla come capita. Sul versante opposto, quello che da San Donato porta in direzione Crema, la situazione diventa surreale: un materasso, un divano, un vecchio televisore.

Un breve itinerario alla fine del quale si resta con l’amaro in bocca: non solo per la palese inciviltà di chi “dimentica” sul bordo della strada le proprie suppellettili, ma anche perché arriva a pochi giorni da una dichiarazione di intenti che sembrava avere le caratteristiche per divenire concreta, seppure con forme e modi limitati dalla crisi (De Nicola aveva chiesto l’aiuto dei cittadini stessi affinchè denunciassero le situazioni di sporcizia e inciviltà).

Un peccato, un’occasione forse sprecata. Una beffa, forse, considerando che tornando verso Zelo si incontra un altro mucchio di rifiuti. Dove? A cento metri dal luogo in cui De Nicola e i sindaci si erano fatti fotografare mentre “ripulivano la strada”.

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