Intossicati dal barbecue fuori stagione

Il fumo invade l’appartamento, famiglia egiziana all’ospedale

Un bimbo di 3 anni e il fratello di 9, insieme al papà sono finiti in ospedale, intossicati in casa dal “fumo”. In realtà l’intera famiglia, nella notte tra sabato e domenica, è stata trasportata in pronto soccorso, ma solo il papà e due figli sono stati tenuti sotto osservazione per un giorno prima di essere dimessi. La notte di domenica l’hanno passata in hotel, perché il loro appartamento era rimasto chiuso. Da ieri però sono di nuovo a casa in via Oberdan, accompagnati dalla polizia locale, che ha interessato della questione i servizi sociali. In un primo momento si pensava ad un difetto di una bomboletta per il gas, utilizzata per riscaldare la casa. Ma, in base ad ulteriori accertamenti è stato possibile appurare che i fatti si sono svolti in maniera decisamente diversa. Pare che la famiglia si sia messa a fare un barbecue fuori stagione. Ha cucinato sul balcone e i “fumi” controvento sono rientrati nell’abitazione. Dopo qualche ora, poco dopo le 23, in cinque si sono sentiti male, marito e moglie, oltre ai tre figli minorenni. I militari del nucleo radiomobile di San Donato, a seguito della segnalazione, sono intervenuti in soccorso della famiglia egiziana. Ma sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Gorgonzola ad entrare nell’appartamento per la messa in sicurezza. I militari hanno trovato il papà, H.H.A. di 36 anni ed i figli minori di 3 e 9 anni a terra, evidentemente intossicati da una esalazione di monossido di carbonio. Preda di dolori anche la mamma e un altro figlio, tutti e cinque trasportati all’ospedale di Vizzolo Predabissi. A prestare i primi soccorsi ci ha pensato il personale della Croce bianca di Paullo, un intervento immediato e fondamentale. In ospedale il papà e i due figli minori sono stati trattenuti in osservazione fino alle 18 di domenica. Non hanno avuto bisogno della camera iperbarica, ma semplicemente di ossigeno. Dimessi non hanno trovato però aperto il loro appartamento e hanno dovuto passare la notte in hotel, per riprendere possesso dell’abitazione nel primo pomeriggio di ieri.

L’intera mattinata l’hanno passata in automobile, la mamma con i figli, mentre il papà ha parlato con la polizia locale. Gli agenti, dopo l’intervento dei carabinieri, hanno eseguito due sopralluoghi domenica e lunedì. E pare che la prima ipotesi di malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento alimentato da una bombola del gas sia da scartare. L’appartamento, non ancora affittato alla famiglia egiziana, regolare in Italia, pare sia stato “infestato” da esalazioni di monossido prodotte dal barbecue come hanno avuto modo di confermare gli sfortunati protagonisti della vicenda. Insomma, per una leggerezza, purtroppo molto diffusa tra gli stranieri come quella di accendere “fuochi” sui balconi per arrostire la carne o tra le quattro mura domestiche per scaldarsi. Questo è infatti l’ultimo di una serie di episodi del genere avvenuto proprio a Paullo.

Un bimbo di 3 anni e il fratello di 9, insieme al papà sono finiti in ospedale, intossicati in casa dal “fumo”. In realtà l’intera famiglia, nella notte tra sabato e domenica, è stata trasportata in pronto soccorso, ma solo il papà e due figli sono stati tenuti sotto osservazione per un giorno prima di essere dimessi

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