INQUINAMENTO Area B estesa, la proposta lascia perplessi i sindaci del Sudmilano

La rivoluzione prospettata dal Comune di Milano punta ad allargare i confini al territorio, ma non mancano le critiche degli amministratori

Milano prepara la rivoluzione green destinata a trasformarla, entro il 2050, in centro carbon free, e il Sudmilano osserva, con una punta di preoccupazione, quelli che sono obiettivi destinati a incidere, non poco, anche sulla vita in provincia.

Il Piano aria che la città di Milano si prepara ad approvare prevede infatti, tra i 49 obiettivi indicati, anche interventi e progetti destinati a modificare sostanzialmente il volto della mobilità su tutta l’area metropolitana, Sudmilano compreso. E se sul territorio molte sono le pulsioni verso interventi mirati su temi specifici, quali inquinamento, qualità della vita e sicurezza, altrettante sono le preoccupazioni sulle conseguenze che potrebbero ricadere su cittadini di quello che «è decisamente un territorio complesso e articolato sul fronte economico e viabilistico, e che merita attenzione e riflessioni puntuali», avverte Rodolfo Bertoli, sindaco di Melegnano, in qualche misura interprete di quello che è il sentimento diffuso in tutto il Sudmilano.

Sul piatto c’è l’ipotesi prevista dal Piano aria di Milano di estendere la cosiddetta Area B – oggi coincidente con buona parte del territorio comunale di Milano, prevede divieti di accesso e circolazione per i veicoli più inquinanti, attiva da lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 19,30, non è soggetta a pagamento – a tutto il territorio di Città Metropolitana, con la creazione – nell’arco dei prossimi trent’anni - di una immensa zona dove il traffico veicolare privato sarà fortemente disincentivato. «È chiaro – dice così Bertoli, interpellato sul tema – che qualunque iniziativa volta a incidere su inquinamento, sicurezza e qualità della vita è da accogliere con favore, ma è anche evidente che se si pensa di introdurre pesanti restrizioni al traffico veicolare privato, è necessario pensare, prima, a un sistema alternativo di mobilità realmente efficiente, appetibile e competitivo».

Trasporto pubblico da «potenziare e razionalizzare», in accordo con le realtà locali e con attenzione a quelle che sono le effettive esigenze di un Sudmilano “motore economico” di Città Metropolitana, anche secondo Marco Segala, sindaco di San Giuliano Milanese, e Stefania Accosa, vicesindaco di Peschiera Borromeo, per la quale «creare nuove zone a traffico limitato e ulteriori restrizioni è la via sbagliata, serve investire su alternative reali all’automobile».

Idee in gran parte condivise, cui si aggiungono le preoccupazioni sul fronte sicurezza – da San Donato, ad esempio, è partita la richiesta, sostenuta dall’amministrazione guidata da Andrea Checchi, di interventi mirati sulle principali arterie stradali teatro di gravi e gravissimi incidenti stradali – e la consapevolezza che «se vogliamo ottenere realmente risultati sul fronte della lotta all’inquinamento – conclude Bertoli – è necessario lavorare per un sistema complesso e articolato, capace di venire realmente incontro alle esigenze di mobilità dei cittadini. E capace di offrire servizi efficienti e appetibili, in grado di competere con il mezzo privato in termini di economicità, semplicità e tempistica. Solo così si otterranno risultati reali».

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