Il sottopasso Ikea riemerge dalle acque

Missione quasi compiuta. Dopo sedici ore di lavoro sul posto (e qualcuna in più dietro le quinte), i volontari di Protezione civile hanno lasciato ieri pomeriggio un sottopasso Ikea in gran parte riemerso dalle acque: da 3 metri e mezzo, la profondità dei liquami è stata ridotta a 60 centimetri. Sabato prossimo, probabilmente, il round conclusivo. Lungo l’intero fine settimana il manufatto è stato al centro delle attenzioni di una trentina di operatori, che hanno intrapreso i lavori sabato mattina presto con quattro pompe idrovore all’opera, tre capaci di aspirare 150mila litri all’ora e una dalla portata di 450mila litri. Macchinari che non sono stati fatti funzionare a pieno regime per scongiurare il rischio di rotture nelle tubature d’aspirazione. Il ritmo ha toccato punte di 700mila litri all’ora. Vale a dire, circa 12mila litri al minuto. Da svuotare c’era un totale di oltre 6 milioni di litri: due piscine olimpioniche e mezza, confluite nel sottopasso, tra acqua piovana e infiltrazioni di falda, nel corso di 17 mesi di inattività. Le operazioni sono proseguite ieri fino al primo pomeriggio, con sei idrovore di varia potenza. Pian piano, dall’abisso sono emersi cartelli stradali e le pompe d’aspirazione malfunzionanti, la cui sostituzione, da effettuarsi il più presto possibile per evitare un nuovo accumulo, entrerà nel novero dei 50mila euro a carico dell’operatore dell’hotel di Sesto Ulteriano. Sabato prossimo potrebbe aver luogo l’asciugamento definitivo del mezzo metro d’acqua restante. Le operazioni del week-end hanno coinvolto, sotto il coordinamento del direttore tecnico operativo Com20 Enrico Lazzarini, mezzi e volontari di vari gruppi di Protezione civile, sia interni che esterni al Com20, in aggiunta naturalmente al distaccamento sangiulianese (in tutto Carpiano, Cassano d’Adda, Locate Triulzi, Melegnano, Opera, Paullo, San Zenone). Gli assessori Oro e Piraina sono passati sul posto per prender visione dell’andamento delle operazioni, che hanno richiesto l’utilizzo di oltre 2mila euro di gasolio, provenienti dalle casse comunali, per alimentare le numerose idrovore.

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