
Il sindaco di San Giuliano vuole l’esercito per poter istituire le “zone rosse” cittadine
Ipotesi di chiusure dopo le 21: Segala scrive al prefetto di Milano
San Giuliano
Il sindaco di San Giuliano Milanese Marco Segala chiede il potenziamento dei militari per istituire dalle 21 in poi le zone rosse anti-movida come prevede il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Nella lettera che ha scritto ieri al prefetto di Milano Renato Saccone e al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese il primo cittadino sangiulianese sottolinea: “Per poter efficacemente garantire il rispetto del divieto di assembramenti, specie in orari serali, è più che mai necessario un ingente dispiegamento di uomini e donne che, già in fase ordinaria, non sono presenti sul territorio”. E prosegue segnalando a chiare lettere: “Basti pensare che la Tenenza dei Carabinieri di San Giuliano Milanese, in orario serale e notturno, dispone di pochi mezzi per presidiare molteplici comuni, tra cui San Giuliano e Mediglia che rappresentano due dei territori più estesi dell’area metropolitana”. Al tempo stesso il sindaco, mostrandosi preoccupato, fa notare che “nel Dpcm pubblicato in Gazzetta Ufficiale, non vi è alcun riferimento relativamente all’autorità preposta ad assumere gli atti amministrativi necessari per disporre le eventuali chiusure”. In municipio è stata quindi messa su bianco l’esigenza di un aiuto concreto per fare rispettare gli eventuali provvedimenti. Nella lettera si legge: “Volendo pianificare in un’apposita seduta del Centro operativo comunale le operazioni di sorveglianza e controllo di strade e vie del Comune di San Giuliano per evitare il verificarsi di assembramenti, è necessario conoscere il numero di militari che il Governo invierà sul territorio del Comune di San Giuliano Milanese, con particolare riferimento alle ore serali”. E comunque viene anche fatto presente che l’ente è pronto a fare la sua parte. Segala conclude infatti ricordando: “Naturalmente la polizia locale di San Giuliano, come in passato, non si sottrarrà nell’ausilio alle forze dell’ordine in questa complessa attività di controllo e anzi assicurerà la massima collaborazione e l’adeguato coordinamento nella gestione operativa”. Raggiunto al telefono il primo cittadino ha commentato: “Noi abbiamo fenomeni di aggregazione spontanea in piazza di Vittorio, in piazza Italia e in altri luoghi della città: solitamente quando i ragazzi vedono arrivare una pattuglia si spostano per poi tornare mezz’ora dopo. Pertanto servirebbe un presidio fisso. Ma come facciamo a garantirlo?”. L’esecutivo sangiulianese è dunque alle prese con lo stesso enigma che sta animando la protesta dei sindaci di tutta Italia alle prese con il “compito” di mettere in atto delle misure anti-contagio di carattere locale.
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