Il diario segreto di Francesco

«Ritornerò, non so quando»: questa, e altre frasi, scritte (senza dubbio, per gli inquirenti) da Francesco Rigoli sono state ritrovate dai carabinieri di Abbiategrasso una decina di giorni fa in un’attenta perquisizione della cameretta dello studente 24enne, nella sua casa di Sordio. In uno dei libri c’erano due fogli strappati di un’agenda degli anni passati, 2009 o 2010. E, sopra, pensieri che sembrano proprio messaggi ai genitori, in vista di un imminente allontanamento. «Attraverso un momento di difficoltà», è uno dei passaggi, e poi, ancora, «voglio bene ai miei genitori e continuerò a volere loro bene».

Il fatto che i fogli fossero ben nascosti fa escludere che li abbia potuti occultare qualcun altro, per un depistaggio. Si cerca ora di capire quanto tempo prima rispetto alla scomparsa, risalente alla notte dell’1 novembre, il “diario segreto” sia stato scritto. Sulla scomparsa stanno indagando, coordinandosi tra loro, i carabinieri di Tavazzano, Lodi e Abbiategrasso, e la questura di Milano, che aveva raccolto la denuncia del padre Silvano. Il quale proprio ieri sulla pagina Facebook da lui creata per le ricerche, ha scritto: “Sono Silvano, papà di Francesco, volevo avvisare tutti i nostri cari amici che fanno parte di questo gruppo, che ci sono delle novità per degli scritti che abbiamo trovato di Francesco. Essendo molto lungo da spiegare quali sono le motivazioni e le ragioni che hanno spinto...Francesco a lasciarci, vi invitiamo a seguire la trasmissione di “Chi l’ha visto?” dove potrete sentire le sue parole e le sue aspettative. Non sono scritti di addio ma pensieri di amore per la sua famiglia e la spiegazione delle sue scelte. Vale la pena sentirli................Un abbraccio a tutti Silvano”. Un servizio è stato realizzato per la puntata in onda questa sera dopo le 21, su Rai Tre.

Gli inquirenti sono convinti che Rigoli, studente di Giurisprudenza alla Statale di Milano, sia ancora in Europa: è scappato senza passaporto. E non escludono che la Fiat Punto di suo padre, che lo studente aveva in uso, trovata bruciata non molte ore dopo l’ultima telefonata nelle campagne di Gaggiano, chiusa a chiave, possa essere stata incendiata da lui stesso, così come è possibile che un amico l’abbia aiutato nel suo piano di fuga. Non foss’altro che per aiutarlo ad allontanarsi dal punto dell’incendio, localizzato in aperta campagna.

Con settemila euro, tanti ne avrebbe prelevati da un suo conto corrente pochi giorni prima di sparire, Francesco potrebbe essersi sistemato all’estero per cercare un lavoro. Sono soltanto delle ipotesi, però: anche l’Interpol è attivata per segnalare alle autorità italiane la sua presenza, allo scopo di non fermare il dispositivo delle ricerche, e nulla, purtroppo, può nemmeno far escludere la remota probabilità che la fuga pianificata sia finita male. Ma a questo, davvero, non vuole pensare nessuno.

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