Il debito di Genia fa tremare il Comune

Lorenzano: «C’è il rischio fallimento, anche l’opposizione collabori»

«Se ancora qualcuno non lo ha capito, il Comune è a rischio di fallimento». A margine del consiglio di martedì, in cui la politica ha passato al setaccio i conti della società di servizi Genia, il sindaco Alessandro Lorenzano, sottolineando la gravità della situazione, richiama l’opposizione a un clima collaborativo. Sul tappeto c’era il bilancio di esercizio 2010, in base al quale sulla multiservizi del comune di San Giuliano, guardando il consolidato (ovvero a tutto il gruppo, partecipate comprese), grava ancora un fardello pari a circa 80 milioni di euro di debiti. Inoltre, nel corso della serata è emerso che per il momento la società andrà avanti con il ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale), che dovrebbe dire l’ultima parola sulla diatriba riguardo i 13 milioni di euro che, secondo il management di via della Pace, Genia dovrebbe riscuotere dal comune, a seguito di interventi eseguiti nel corso della gestione 2006-2009 e mai pagati dalla proprietà. L’ente locale a sua volta ha sempre risposto che riguardo quegli interventi non c’è traccia di documentazione, ritenendo pertanto che l’ingente somma non sia dovuta. «Genia non ha mai dato utili al comune, solo debiti» ha sottolineato ieri il primo cittadino. Che ha aggiunto: «Genia è nata per aggirare il patto di stabilità e per trasferire in essa i debiti del Comune. Continuando a trasferire debiti va a finire che il giochino dopo un po’ si rompe e ti rimangono i pezzi in mano».

Guardando invece alle azioni che verranno messe in campo nel breve termine, il vertice del comune annuncia che entro fine agosto porterà in aula un piano di risanamento. Un documento che dovrà convincere i creditori, banche in primis, a scommettere sulla nuova Genia. In base alle prime anticipazioni, viene fatto cenno «a un’azienda completamente diversa, che si occupi di energia elettrica, gas, energie rinnovabili e raccolta dei rifiuti». Rispetto al quadro di aggiornamenti al centro della prima adunanza in cui il nuovo consiglio ha affrontato quello che resta l’argomento in assoluto più spigoloso per San Giuliano, nella giornata di ieri non sono mancate reazioni provenenti dalla minoranza. «Siamo usciti dall’aula più preoccupati di prima - commenta il capogruppo di Sel, Massimo Molteni -. A questo punto è necessario che il sindaco valuti se questo consiglio di amministrazione sia in grado di percorrere una strada di ricomposizione delle vertenze, che punti innanzitutto al risanamento dell’azienda. È chiaro infatti che qualsiasi svolta deve essere supportata dalle basi necessarie per chiudere con un passato difficile anche in tema di rapporti». Mentre il portabandiera della Lega nord, Stefano Dornetti, esprimendo un giudizio nel complesso negativo, dal canto suo fa presente: «Il bilancio consolidato identifica una perdita di esercizio pari a 1.484.785 di euro, valore molto elevato se si considera che nel 2009 il patrimonio era stato fortemente svalutato come piattaforma per il rilancio e la crescita. A preoccupare è soprattutto l’esposizione debitoria nei confronti delle banche: 34.845.634 di euro e l’indebitamento totale del gruppo, più volte dichiarato in fortissima diminuzione, in realtà non ha subito variazioni e si assesta a 80.087.269 euro, solo 500mila euro in meno rispetto il 2009».

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