Il comitato del No scrive anche al Papa per fermare lo stadio del Milan a San Donato

“La vita di San Francesco e la via indicata da Papa Francesco sono per noi costanti fonti di ispirazione”

Il comitato “No stadio” il 4 ottobre, giorno di San Francesco, ha scritto al Papa per illustrare il proprio impegno dedicato alla tutela dell’area San Francesco dove dovrebbe sorgere l’impianto rossonero del Milan. Nel corso della staffetta straordinaria di banchetti, che si è tenuta mercoledì, con cui è proseguita la raccolta di firme dei sandonatesi che si sono mostrati pronti ad alzare le barricate contro l’opera del club calcistico, i volontari spiegano che hanno anche richiamo alcuni passaggi dell’enciclica «Laudato Si’» al fine di invitare alla riflessione i cittadini che si sono fermati ai presidi che hanno coinvolto diversi quartieri del territorio.

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“La vita di San Francesco e la via indicata da Papa Francesco sono per noi costanti fonti di ispirazione - afferma Giorgio Bianchini, responsabile della sezione Wwf del Sudmilano e componente del Comitato -. È banale e fuorviante dipingerci come cittadini mossi da ideologie e oscurantismo o succubi di qualche forza politica». E ricorda: «Oggi abbiamo inviato una missiva a Papa Francesco perché ci sentiamo a lui vicini. Crediamo che il nostro futuro sia intimamente legato a nuovi modelli economici, in cui il profitto privato non possa non tenere conto del bene comune». Inoltre, a nome della delegazione che è scesa in campo contro lo stadio, Annalisa Molgora in una nota diramata dal comitato osserva: «Diciamo no al progetto del Milan perché abbiamo in mente qualcosa di più bello, giusto e funzionale per il nostro territorio e la nostra economia: vogliamo puntare sulle nostre eccellenze, facendo conoscere al mondo Chiaravalle e il Cammino dei Monaci che la collega alle altre abbazie di Viboldone e Mirasole». Tra la rete di volontari, Iris Balestri dal canto proprio fa presente: “La Giornata di San Francesco è una grande occasione per parlare con la gente di difesa del suolo, cura del creato, modello di sviluppo più equo e sostenibile, partendo dai ricorrenti richiami del Papa».

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