Il cantiere della Tem va sott’acqua

Il sospetto è che si sia trattato di un attentato contro la nuova tangenziale, un’opera molto contestata

Il cantiere della Tem è finito sott’acqua. Ignoti, l’altra notte, hanno rubato le paratie di una roggia e così l’acqua si è riversata tutta nel cantiere, dove in questi giorni era programmato lo spostamento dei tralicci dell’alta tensione. Il risultato è stato “disastroso”: il lavoro resterà fermo almeno fino a lunedì, con danni ingentissimi (non ancora quantificati) per le ditte che attualmente si trovano al lavoro in quell’area, ognuna con un compito ben preciso. Il sospetto è che sia stato un “attentato” vero e proprio al cantiere.

La scoperta dell’allagamento è stata fatta ieri mattina, molto presto, dalle prime squadre di operai giunte a Casalmaiocco (precisamente all’incrocio fra la provinciale 159 “Sordio-Bettola” e le vie Parma e Libertà) per proseguire il lavoro già iniziato nei giorni precedenti e portare avanti la costruzione dell’opera.

Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale e la pattuglia dei carabinieri di Tavazzano. E così è stato chiarito cosa fosse successo durante la notte e il motivo di quel “contrattempo”.

Un agricoltore di Casalmaiocco quindi, dell’azienda agricola Cattaneo, aveva chiuso intorno alle 23.30 di martedì le paratie della roggia Fratta, una volta completata l’irrigazione nei suoi campi di mais, per bloccare il flusso dell’acqua. Ha utilizzato il sistema con carrucola e innesto per tenerle bloccate, ma durante la notte ignoti le hanno manomesse e rubate. Ieri mattina l’agricoltore è stato contattato da un dipendente del cantiere Tem che aveva trovato l’area completamente allagata.

Le intenzioni dei responsabili sembrano chiare: sabotare il cantiere Tem, un’opera molto contestata in questi mesi. Ma non è escluso che si sia trattato di vandalismo fine a se stesso, con conseguenze che sono andate ben oltre le previsioni. Fatto sta che alle aziende al lavoro nel cantiere è stato causato un danno economico molto rilevante. Quelle più colpite, in particolare, sono la Tre Colli Spa di Fidenza, che stava eseguendo dei lavori per conto di Enel sui tralicci dell’alta tensione presenti in quell’area, e la Cosmis di Melzo, del gruppo Snam, che invece si occupava della parte relativa al metanodotto. Periti e tecnici della società coinvolte sono arrivati già ieri per valutare i danni subiti.

Per asciugare l’area sono subito state attivate alcune pompe industriali che hanno aspirato l’acqua. Ma non è stato sufficiente. Il terreno infatti è rimasto infangato e così i mezzi cingolati né ieri né oggi hanno potuto mettersi all’opera. Presso la caserma dei carabineri è stata presentata la denuncia, sia per il danneggiamento delle paratie che per il disagio provocato al cantiere.

Questo gesto ha avuto anche una ripercussione sull’agricoltura in altre zone del Lodigiano. Altre aziende agricole, infatti, a monte della roggia Fratta rispetto a quella danneggiata, avrebbero dovuto irrigare i campi ieri, in alcune ore prestabilite, ma non hanno potuto perché l’acqua ormai era andata dispersa. Un disagio al quale comunque chi gestisce la rete idrica in quella zona ha provveduto a porre rimedio.

Il lavoro nel cantiere della Tangenziale est esterna milanese, invece, dovrebbe riprendere solo lunedì prossimo.

Davide Cagnola

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