«I vigili staranno in famiglia a Natale e a Capodanno»

San Giuliano, la sera della Vigilia e il 31 dicembre non è previsto il terzo turno

«Il 25 dicembre e il primo di gennaio i nostri agenti della polizia locale mangeranno a tavola insieme alle loro famiglie: non spetta al Comune effettuare i controlli su chi non rispetta le norme anti-Covid».

Il sindaco di San Giuliano Milanese Marco Segala chiarisce: «Sarà lo Stato a organizzare i presidi per fare rispettare le limitazioni (che impediscono gli spostamenti tra Comuni, ndr) introdotte per i giorni di festa dal nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri».

Fermo sulla posizione che aveva assunto nei mesi scorsi, il primo cittadino sangiulianese ribadisce a chiare lettere che il Comune non ha le forze necessarie in termini di personale per garantire dei presidi lungo i confini con le località limitrofe. Tanto meno nel corso delle festività in cui, sottolinea, nei giorni del 24 e del 31 dicembre non è nemmeno previsto il terzo turno della polizia locale.

La sera della Vigilia e quella di Capodanno, così come i giorni di Natale e del primo gennaio, gli agenti impegnati a San Giuliano rimarranno infatti a casa insieme ai loro famigliari come avviene da sempre. Del resto già all’inizio del secondo picco dell’epidemia, in cui era stato chiesto ai sindaci di “blindare” le zone della movida, Segala aveva inviato una lettera al prefetto di Milano Renato Saccone e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere l’intervento dell’esercito.

Nella missiva aveva sottolineato che la città che amministra non ha un numero sufficiente di forze dell’ordine per monitorare i luoghi di aggregazione spontanea. A seguire, quando è stato annunciato il secondo lockdown il sindaco aveva evidenziato da subito che il gran numero di attività che hanno potuto rimanere in funzione non avrebbe consentito di effettuare controlli in quanto era stato dato ad ogni cittadino un motivo valido per uscire. Gran parte delle verifiche a San Giuliano sono state quindi condotte la sera.

A distanza di circa un mese, di fronte al nuovo Dpcm, il sindaco ora si mostra preoccupato anche per l’esodo che si scatenerà il 19 dicembre, ovvero l’ultimo giorno prima delle feste natalizie in cui sarà consentito lo spostamento tra le Regioni. «Una misura del genere - osserva Segala -, potrebbe vanificare gli sforzi fatti dai nostri operatori commerciali nel lockdown, in quanto favorirà inevitabilmente la diffusione del virus che riprenderà a circolare da una parte all’altra dell’Italia. Ed è anche una regola iniqua - fa notare - perché imporre una data ultima per la partenza significa privilegiare chi ha flessibilità di tempo e fermare i cittadini che lavoreranno fino all’ultimo giorno prima di Natale». Al tempo stesso il sindaco di San Giuliano Milanese mostra perplessità anche sul divieto di uscire dal comune di residenza nei giorni del 25 e 26 dicembre, nonché il primo gennaio.

«A mio avviso una restrizione del genere ha poco senso - conclude -: bisognava impedire lo spostamento tra le regioni, ma è assurdo vietare ad un cittadino che abita a Melegnano di trascorrere il giorno di Natale con i propri parenti che abitano a San Donato».n

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