Gioielli falsi, sventata una truffa

Roma tentano di vendere i monili a due carabinieri

Catenine, bracciali, orecchini e anelli. Nella loro Mercedes una famiglia gitana aveva una vera e propria oreficeria. Di quelle a prezzi stracciati che tutti apparentemente vorrebbero trovare, perché non capita spesso di poter acquistare un collier a poche decine di euro e quando se ne presenta l’occasione si è anche disposti ad investire senza dar troppo peso al possibile “pacco”. In effetti in mano il malcapitato acquirente si ritrovava un falso. Oro a zero carati: i gioielli erano metallici, con una spruzzata di giallo brillante sopra. Perfette imitazioni made in China, che, ironia della sorte, quattro zingari hanno cercato di vendere nei giorni scorsi nella frazione di Bettolino a due carabinieri in borghese dimostratisi assai interessati alla merce. E soprattutto all’attività della famiglia rom, con i suoi componenti che sono stati denunciati per truffa e ricettazione, mentre la bigiotteria è stata posta sotto sequestro dagli uomini della stazione di Peschiera e dalla polizia locale. Lo sventurato tentativo di truffa si è verificato nella zona di confine tra Peschiera e Bettolino di Mediglia, in una strada di transito, verso cascina Fornace, che è divisa tra due comuni. È qui che è arrivata una grossa Mercedes, che trasportava quattro persone. Il passeggero è sceso per dirigersi verso una bar, dove erano presenti due carabinieri in borghese che si sono messi a parlare con il giovane: un viso sconosciuto, evidentemente rom, che ha approfittato dell’incontro per mostrare la mercanzia. Delle placche d’oro. Le vendeva ad un prezzo irrisorio. Gli uomini dell’Arma sono stati al gioco, hanno chiesto di vedere i gioielli, e si sono detti anche pronti ad acquistare. Ma quando la trattativa è andata a buon fine hanno rivelato la loro vera identità. E si sono premurati di fermare i quattro zingari, due uomini e due donne appartenenti a una famiglia gitana che hanno deciso di perquisire con il supporto di una pattuglia della polizia locale (perché formata anche da personale femminile in servizio). Addosso non hanno trovato nulla in loro possesso, ma guardando meglio sulla vettura, uno degli uomini di pattuglia ha visto spuntare qualcosa da sedile posteriore. Sotto il resto della gioielleria in due grosse buste. All’interno sono stati trovati una ventina di bracciali, una decina di medaglie e portachiavi, una cinquantina di girocolli, quattro catenine e cavigliere, settantadue anelli. Gioielli che secondo l’ipotesi d’accusa venivano spacciati per oro a 18 carati e invece erano fasulli. I quattro sono stati trasportati in caserma e presi in consegna dai carabinieri che hanno provveduto alle pratiche del caso e quindi ad informare l’autorità giudiziaria.

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