Futuro sociale per l’edificio confiscato

L’amministrazione è venuta a sapere solo tre settimane fa dell’operazione e ora vuole acquisire

lo stabile per adibirlo a scopi di pubblica utilità

Confiscato un immobile alla criminalità organizzata nel cuore del Borgo. «Lo destineremo a finalità di carattere socio-istituzionale». E il sindaco di Melegnano Vito Bellomo compie un sopralluogo sul fabbricato «incriminato». La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio di martedì quando, con tanto di delibera di giunta, l’amministrazione di centrodestra ha manifestato l’interesse sull’immobile al piano terra del numero civico 39 di via Lodi nel centro del quartiere Borgo.

«Lo scorso 3 giugno - ha chiarito lo stesso Bellomo - l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ci ha comunicato di aver confiscato l’edificio in Borgo. In altre parole quindi, come del resto contenuto nel provvedimento, il proprietario dell’immobile è risultato essere legato alla criminalità organizzata».

Il fabbricato era stato sequestrato nel 2009 dalla Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano, mentre nel luglio 2012 il bene è passato a tutti gli effetti al patrimonio dello Stato con la definitività della confisca. Così si legge nella delibera di giunta approvata l’altro giorno da palazzo Broletto. Disposto su 63 metri quadrati, con tre vetrine che danno su via Lodi, le tavole catastali lo classificano come «immobile con pertinenza ad uso negozio».

Nella parte interna, invece, l’edificio è composto da tre locali molto spaziosi. Negli anni sono state diverse le attività succedutesi all’interno del fabbricato, l’ultima delle quali di carattere terziario. «Le singole attività non hanno nulla a che fare con il provvedimento dell’Agenzia - ci ha tenuto a precisare Bellomo -. La confisca interessa esclusivamente il proprietario dell’immobile».

Non è escluso che di qui a breve l’edificio in questione finisca nella disponibilità di palazzo Broletto. «È proprio questo il senso della delibera approvata martedì pomeriggio - ha confermato il sindaco -. Questo tipo di beni infatti, purchè siano utilizzati per finalità di carattere istituzionale o sociale, possono finire a titolo gratuito nel patrimonio del Comune dove sono confiscati. In caso di effettiva assegnazione, insomma, avremmo la possibilità di insediarvi comunità giovanili, organizzazioni di volontariato o i movimenti più rappresentativi della città». Si spiega così la manifestazione di interesse all’acquisizione dell’immobile che, dopo l’approvazione dell’altro giorno, è già stata trasmessa agli organi competenti. Nella tarda mattinata di ieri, infine, Bellomo ha compiuto un sopralluogo sull’immobile di via Lodi. «Perchè - ha ribadito il sindaco in conclusione - la lotta alla criminalità organizzata deve partire dalle piccole realtà locali come la nostra».

Stefano Cornalba

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