
Lambro e Vettabbia rimandati a settembre, per l’Addetta una promozione sorprendente. Il Lambro, in particolare, paga ancora lo scotto degli scarichi inquinanti, specialmente nel Sudmilano, con una qualità dell’acqua che crolla tra Peschiera e Melegnano. Se la salute del Lambro tuttavia, nell’ultimo quindicennio è in lento miglioramento, motivi più immediati di consolazione arrivano dalla poco distante Addetta: dopo Balbiano l’acqua è limpidissima, «la qualità è paragonabile a quella che troviamo nei torrenti di montagna». Parola del biologo Stefano Gomarasca, che è intervenuto mercoledì sera in sala Previato per presentare gli esiti del lavoro fin qui svolto dall’equipe del progetto Volare, su finanziamento di Fondazione Cariplo: all’orizzonte c’è la redazione di un progetto volto a realizzare una connessione ecologica che valorizzi il tratto di Lambro che corre nel Sud-Est milanese. Il cuore della serata è stato proprio la presentazione delle dettagliate indagini svolte. Dopo i saluti del sindaco di San Giuliano Alessandro Lorenzano e l’introduzione di Massimiliano Innocenti dell’Istituto nazionale di urbanistica (partner di Legambiente e dei Comuni di San Giuliano, San Donato e Peschiera nella realizzazione del progetto), i colleghi dell’Inu Andrea Arcidiacono e Silvia Ronchi hanno stretto il focus sui valori di urbanizzazione del territorio sudmilanese, «la principale criticità della zona - così Ronchi -. Il territorio urbanizzato è il 31 per cento a San Giuliano, il 54 a San Donato e addirittura il 58 a Melegnano. La superficie impermeabilizzata a causa degli interventi costruttivi è invece il 20 per cento a San Giuliano, il 25 a San Donato e il 40 a Melegnano. La soglia critica è il 50: ci si salva ma non per molto».
Gomarasca, ricercatore presso l’università di Milano, si è soffermato sulla presenza di «diatomee, ovvero alghe unicellulari che sono ottimi indicatori della qualità dell’acqua: nel Lambro ne abbiam trovate 26 specie, nell’Addetta ben 69. Un dato interessantissimo e sorprendente». Del resto, stando agli indici di funzionalità fluviale (Iff), il colatore Addetta, che nasce a Paullo dalla Muzza e sfocia nel Lambro a Melegnano (stesso punto d’arrivo della Vettabbia, che però raccoglie le acque del Seveso), è l’unico in classe terza. Lambro e Vettabbia, sono tra terza e quarta. Un risultato scadente, come mostrano le rilevazioni LimEco sul livello di inquinamento: «Il Lambro a Monza è in classe sufficiente, a Peschiera scarsa, a Melegnano cattiva - così Fabrizio Stefani di Irsa/Cnr -. È evidente che il problema consiste negli scarichi di questa zona. La qualità tuttavia è in lento miglioramento».
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