«Faceva il dentista senza laurea»

Il procedimento si è aperto solo diversi anni dopo

una grossa inchiesta dei carabinieri, a seguito della quale avevano chiuso attività analoghe nel Lodigiano

Un anziano odontotecnico già giudicato in passato per esercizio abusivo della professione medica è tornato sotto processo, questa volta a Lodi, per la medesima accusa: secondo la procura della Repubblica R.S. avrebbe operato in uno studio di Melegnano occupandosi anche di estrazione di denti e cura di carie senza aver mai conseguito la laurea. Ma a giudizio per la medesima accusa, in concorso, c’è anche un medico dentista di Milano, con regolare laurea e conseguente abilitazione professionale, B.S., che era il direttore sanitario dello studio e che invece, secondo l'accusa, avrebbe agevolato gli illeciti commessi dall'odontotecnico, dato che si ritiene che diverse prescrizioni apparissero come firmate da lui. Secondo i carabinieri però non si trattava di prescrizioni autentiche, ma di un falso, l'ulteriore reato che viene contestato a V.V., assistente alla poltrona, e a L.R., l'imprenditrice che era socia dello studio dentistico.

Il processo, che si è aperto solamente nel 2012 all'esito di un fascicolo d’indagine aperto a Lodi alla fine del 2010, fa riferimento a fatti avvenuti tra l'aprile e il luglio del 2007. Poi il giudice che aveva sentito i primi testimoni si è trasferito a Milano e, dato che il magistrato assegnatario del fascicolo resta a Lodi solamente per pochi mesi, l’interrogatorio di ulteriori testimoni è stato rinviato ad aprile, davanti a un nuovo giudice.

I carabinieri di Lodi nel 2007 stavano indagando su presunti “falsi dentisti”, ed erano arrivati fino a Melegnano. «Risultano diversi appostamenti di alcune ore davanti allo studio - spiega l’avvocato Fabio Carminati di Lodi, difensore dei quattro imputati - all’esito dei quali il direttore sanitario non è stato visto entrare né uscire e sono stati identificati dei clienti, poi indicati come testimoni. Ma non vedo alcuna prova certa che il dottor B. non fosse effettivamente in studio».

I due pazienti già sentiti in tribunale hanno già dichiarato che venivano operati «dal dottore», ma nessuno dei testimoni interrogati finora dal giudice sapeva che volto avesse il dottor B., il direttore sanitario che è un vero dentista, piuttosto che l’odontotecnico S. «A mio parere è mancato un riconoscimento fotografico durante le indagini», sottolinea l’avvocato.

L’accusa rischia di prescriversi nel gennaio del 2015. Il nuovo giudice potrebbe comunque ravvicinare le prossime udienze e arrivare al verdetto di primo grado, ma saranno poi possibili appello e cassazione e l’eventualità di condanne definitive, in caso di sentenze di colpevolezza, per questo caso appare al momento remota, salvo rivoluzioni nella giustizia.

Lo studio di Melegnano dopo queste indagini aveva cessato l’attività e dopo l’operazione aveva chiuso i battenti anche a un altro studio dentistico nel Lodigiano i cui responsabili, che in un procedimento distinto erano anche loro accusati a vario titolo di esercizio abusivo della professione, avevano preferito patteggiare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA