Eni chiede 16 milioni di danni per Genia Energia

Eni chiede 16 milioni di euro di danni al comune di San Giuliano per non aver svolto il controllo analogo su Genia Energia. L’atto di citazione in giudizio, che è arrivato in municipio nei giorni scorsi, sta facendo tremare il delicato equilibrio di conti pubblici. In pratica Eni nel 2014 vantava un credito intorno a 23 milioni di euro nei confronti di Genia Energia che è fallita nel 2012, dopodiché, in base ai riparti effettuati dal fallimento, il debito è sceso a 16 milioni di euro.

Ma a questo punto, al di là del passivo legato all’iter del fallimento, l’azienda fondata da Mattei ha dato impulso anche ad una causa civile davanti al Tribunale di Lodi, con udienza fissata per il 29 novembre, in cui chiede all’ente il rimborso dei danni che ritiene di aver subito dal 2009 al 2012 a causa delle modalità con cui veniva gestita la consociata di Genia Spa che all’epoca aveva in mano le redini della rete del gas.

Secondo Eni in particolare il comune avrebbe dovuto svolgere un ruolo di monitoraggio che sembra invece non ci sia stato. Risalendo a quegli anni, è noto che nel 2009 l’ex presidente di Genia Spa Roberto Fazioli aveva mostrato l’intenzione di voler vendere il pacchetto clienti ad Eni per pareggiare la pendenza che Genia aveva nei confronti del cane a sei zampe per un valore che all’epoca si attestava sui 12 milioni di euro. Dopodiché con l’insediamento di Gina Greco, che aveva fatto esplodere il caso di Genia e dei suoi fardelli debitori, Fazioli era stato rimosso dall’incarico, pertanto l’operazione era stata congelata, e al suo posto alla guida del Consiglio di amministrazione è subentrato Attilio Bruschi.

Ma secondo Eni i passaggi che hanno portato Genia Energia ad un indebitamento di tale calibro avrebbero dovuto essere monitorati dal comune nel ruolo di socio unico, pertanto la società ha deciso di rivalersi sull’ente. Per un comune che sta attendendo il benestare della Corte dei conti e del Ministero dell’interno per entrare in stato di pre dissesto, se Eni dovesse vincere la propria battaglia, significherebbe il fallimento. A breve, dopo una serie di preparativi tecnici, l’amministrazione comunale dovrebbe depositare la proposta di Concordato fallimentare con l’obiettivo di riportare in capo all’ente i beni ex Genia. Ma al di là dell’esito di questa partita, l’ente a questo punto si troverà comunque anche a resistere in giudizio nella causa in cui Eni a distanza di anni chiede un cospicuo risarcimento.

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