Emporio solidale di San Giuliano: l’obiettivo è aiutare 150 famiglie

L’iniziativa della Caritas prosegue: i beneficiari possono fare la spesa con i punti della tessera

Luci accese, scaffali pieni di prodotti alimentari e avventori che fanno la spesa: l’emporio solidale della Caritas sta già dando una risposta a una ventina di famiglie in difficoltà del decanato di San Giuliano e San Donato. Dopo l’inaugurazione, che risale a metà settembre, il progetto è ormai decollato. Quando arriverà a pieno regime l’iniziativa fornirà un sostegno a circa 150 nuclei famigliari provenenti dai due Comuni confinanti. Il prevosto di San Giuliano don Luca Violoni, osserva: «Siamo partiti in modo graduale al fine di testare tutti gli aspetti organizzativi, e per il momento il riscontro è positivo, con l’obiettivo di incrementare la distribuzione delle tessere sulla base delle esigenze che si presenteranno. Del resto occorre tenere conto - ricorda -, che nel corso del lockdown presso gli empori della Caritas Ambrosiana la richiesta di aiuti è aumentata del 30 per cento». Inoltre il sacerdote fa presente che grazie alla collaborazione che si è creata tra Comune, Caritas, Croce Rossa e Banco della solidarietà si evitano sovrapposizioni di aiuti nei confronti dei medesimi beneficiari. L’impegno è quello di ottimizzare le risorse a disposizione e di andare incontro a tutte le famiglie che stanno vivendo situazioni di disagio. La prima porta da bussare per ricevere il tesserino, che viene poi consegnato direttamente all’emporio, deve essere quella del Centro di ascolto dove i volontari effettuano una serie di valutazioni che tengono conto ad esempio del numero dei componenti della famiglia. A quel punto è prevista una prima carica con un determinato numero di punti che saranno rinnovati periodicamente e che decadono entro il termine previsto in quanto non sono cumulabili. Ogni prodotto esposto corrisponde a un determinato numero di punti che è a grandi linee equiparato al prezzo di mercato. Pertanto ciascuna famiglia può mettere nel paniere gli alimenti di cui ha realmente necessità gestendosi autonomamente. L’attività, gestita da tenaci volontari, per il momento è in funzione per tre mezze giornate alla settimana.

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