E Sordio si scopre la Tem in giardino

Espropri in vista per le case lungo la via Emilia

Sordio scopre la Tem nel giardino di casa. E non per modo di dire. All’assemblea di venerdì scorso alla scuola materna hanno rubato la scena proprio quei cittadini residenti sulla via Emilia che, a quanto pare, dovranno cedere un pezzetto di verde sotto le finestre, un muretto di confine, mezza aiuola, insomma un mattone domestico, per consentire alla statale 9 di reggere l’immissione di traffico sulla nuova Tem, la tangenziale est esterna milanese. La via Emilia in questi ultimi metri lodigiani non può restare com’è, con la tangenziale che bussa alla porta. La vicinanza del casello di Vizzolo Predabissi impone di irrobustirne la portata con una serie di opere che se da un lato non si tradurranno in un complicatissimo allargamento della statale, dall’altro implicano comunque interventi importanti come un doppio rondò (incrocio Sordio-Bettola e svolta ingresso paese) e la realizzazione di “controviali” per mettere in sicurezza proprio il traffico dei residenti. Ma, in qualche misura, bisognerà espropriare. Quanto esattamente? E quanti metri quadrati? I tecnici di Tangenziali esterne spa venerdì hanno detto con chiarezza a un’ottantina di cittadini che informazioni a questo livello di dettaglio non si possono trovare in un faccia a faccia in cui si parla dell’intero progetto, da Caponago di Brianza a Cerro al Lambro: «Gli elenchi degli espropriati sono andati prima sui quotidiani del 7 febbraio, a norma di legge - tratteggia dunque Luciano Minotti, direttore tecnico Tem - poi sul sito di Tangenziali esterne. Esiste inoltre una linea verde espropri e informazioni consultabile per questi aspetti». A quanto sembra però lo 02/87088428 (questo il numero) non si è dimostrato esattamente bollente, a dispetto della veemenza con cui a volte sono stati accolti i tecnici Tem nel loro “pellegrinaggio” lungo la futura autostrada. In un mese hanno chiamato in trenta, 0,80 utenti per ogni chilometro della nuova tangenziale. In ogni caso venerdì le previsioni di ciò che succederà alla via Emilia, con Sordio da una parte e Villabissone dall’altra, hanno monopolizzato l’attenzione. Mario Ferrari, vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici, evidenzia come «pur comprendendo che l’intervento sulla via Emilia possa creare disagi, il progetto iniziale della Tem non prevedeva assolutamente alcuna opera di miglioria sul nostro tratto di statale. In altri termini niente allargamenti, niente asfalto fonoassorbente, niente canalizzazioni di traffico. Quindi la giunta in due anni ha lavorato bene». Eppure molti fra il pubblico temono che a strada fatta avvenga una sorta di scambio avvelenato fra Melegnano e Sordio. E cioè che l’incolonnamento allucinante sulla via Emilia a Melegnano si possa trasferire qui, cinque chilometri più a sud, alla rampa verso la Tem costituita proprio dall’Emilia. Su questo punto i partiti si dividono: c’è chi vede nero e chi invece fa notare che la congestione permanente fuori Melegnano non viene da sud, ma dall’Autosole e dalla Binasca. Qualcuno infine rispolvera con nostalgia la vecchia idea, poi tramontata, della circonvallazione est; di chiedere alla Tem una bretellina oltre il paese vecchio proprio per non mandare tutti sull’Emilia: «A Tavazzano sono stati più furbi», è il mormorio.

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