E a San Zenone sale la tensione

fra gli stranieri ospitati nell’hotel

san zenone Sale la tensione tra i profughi nordafricani ospiti di San Zenone. E per stamattina è previsto l’arrivo di altri stranieri. L’appello del sindaco Sergio Fedeli: «La prefettura faccia qualcosa per dare un futuro a questi giovani». Attualmente all’Ambra hotel sulla via Emilia sono alloggiati 52 profughi in fuga dalla Libia dilaniata dalla guerra civile combattuta tra le truppe fedeli al rais Muammar Gheddafi e i ribelli che si oppongono al regime. Sono tutti giovani tra i 20 e i 35 anni originari in effetti dei vari Stati africani, dalla Nigeria al Mali passando per il Congo e la Costa d’Avorio, che avevano lasciato per trovare fortuna in terra libica, almeno così hanno raccontato una volta sbarcati sulle coste italiane. Non immaginavano certo di dover vivere sulla loro pelle il dramma della guerra civile, allo scoppio della quale non avevano esitato ad affrontare un lungo viaggio in mare pur di raggiungere l’Italia. Dopo qualche giorno trascorso sull’isola di Lampedusa, poi, erano stati trasferiti nel piccolo comune di San Zenone, dove si trovano da ormai tre mesi. Sinora la convivenza tra i 52 stranieri è stata assolutamente serena, ma in questi giorni sembra che stiano sorgendo i primi problemi. La conferma è arrivata dallo stesso sindaco di San Zenone Sergio Fedeli. «Se in un primo tempo tra i profughi prevaleva la gioia per lo scampato pericolo e la ritrovata libertà, ora invece inizia a serpeggiare lo scoramento per un domani che si fa ogni giorno più incerto - ha affermato ieri mattina Fedeli dopo l’ennesimo sopralluogo all’Ambra hotel -. Del resto, lontani da casa e dalle loro famiglie, da ormai tre mesi i 52 giovani sono chiusi in un albergo senza alcuna prospettiva credibile per il loro futuro. In questi giorni quindi, sempre più insofferenti e irascibili, tra di loro è scoppiato qualche momento di tensione. Nulla di particolarmente preoccupante, comunque - si è affrettato a rassicurare Fedeli -, sebbene le forze dell’ordine abbiamo deciso di rafforzare i controlli a San Zenone. D’altra parte, in questi casi basta una scintilla per scatenare un incendio». Tanto più che a San Zenone lo sbarco di profughi non è destinato ad arrestarsi. Già stamattina infatti, dopo l’arrivo in nottata di almeno 150 stranieri al centro polivalente d’emergenza di Bresso, l’Ambra hotel si prepara ad ospitare altri giovani africani. Sembra in particolare che nelle prossime ore debbano arrivare altri cinque profughi, ma solo nella giornata di oggi sarà possibile conoscere il loro numero esatto. Di qui l’appello lanciato ieri mattina dal sindaco Fedeli: «Invitiamo la prefettura di Milano, a cui compete la gestione dell’emergenza, a trovare una soluzione prima che la situazione diventi di fatto ingovernabile - ha ribadito il primo cittadino di San Zenone in conclusione -. Perché questi giovani hanno diritto ad avere un futuro migliore».

Stefano Cornalba

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