È di San Donato il tassista aggredito

(26 febbraio, ore 18.30) Non c’è ancora una data per i funerali di Alfredo Famoso, il tassista 68enne aggredito dopo una lite avvenuta per una mancata precedenza a Milano. Sul corpo dell’uomo verrà eseguita l’autopsia per stabilire le cause della morte. E solo allora la moglie Giovanna Contu, i figli Federico e Stefano, potrenno dare l’ultimo al loro caro.

(26 febbraio, ore 17.30) Arriverà domani la decisione del gip di Milano sulla convalida o meno del fermo disposto dalla Procura a carico di D.R., l’uomo accusato di omicidio volontario per la morte del tassista milanese Alfredo Famoso. La difesa ha chiesto la derubricazione del reato in omicidio preterintenzionale e la scarcerazione.

(26 febbraio, ore 9) Il Comune di Milano ha dichiarato il lutto cittadino per la morte di Alfredo Famoso, il tassiste 68enne di San Donato morto dopo un’aggressione in strada. «Purtroppo è successo quello che fino all’ultimo, anche quando le speranze erano minime, speravamo non accadesse. La morte di Alfredo Famoso è stata provocata da un gesto assurdo e terribile. Nessuna ragione può spiegare tale comportamento». Per la morte di Famoso è stato fermato un 48enne, che sarà ascoltato oggi nell’interrogatorio di garanzia dal gip: adesso rischia l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale.

(25 febbraio, ore 21.30) Non ce l’ha fatta Alfredo Famoso, 68 anni, il tassista sandonatese aggredito domenica sera a Milano. La sua morte è stata dichiarata alle 14.15 e confermata sei ore dopo, al termine del periodo di osservazione clinica.

(25 febbraio, ore 9) È un perito informatico di 48 anni l’aggressore di Alfredo Famoso, il tassista sandonatese in fin di vita ricoverato al Niguarda. Gli agenti di polizia hanno prelevato nel suo appartamento in via Plinio 16, a duecento metri dal luogo dell’incidente. Già durante la notte l’uomo era stato identificato. Per solidarietà lunedì i tassisti milanesi si sono fermati per 15 minuti. Alla mente è tornata subito la tragica storia di Luca Massari, altro tassista che nell’ottobre 2010 venne ucciso perché aveva investito, involontariamente, un cane. Venendo anche lì selvaggiamente picchiato a morte

(24 febbraio, ore 18) Non hanno staccato la spina, ma la vita del tassista sandonatese aggredito a Milano è appesa ad un filo sottilissimo. Alfredo Famoso, 68 anni, una moglie e due figli, versa in condizioni gravissimi e l’attività cerebrale quasi nulla. Si trova in queste condizioni da ieri sera, dopo una banale lite scoppiata per una mancata precedenza in centro a Milano.

(24 febbraio,ore 16) È tenuto in vita da una macchina il tassista aggredito ieri a Milano dopo una lite con un pedone. Alfredo Famoso, che è di San Donato, è stato colpito con un cestello di bottiglie d’acqua intorno alle 20 da un uomo che oggi è stato identificato dalla polizia: secondo le prime informazioni si tratta di un 50enne che abita nella zona. Durante la notte la vittima è stata sottoposta a un intervento chirugico per ridurre l’ematoma al cervello e ora si trova in coma al Niguarda in condizioni critiche. Il figlio ha scritto su Facebook: «Mio papà è morto è tenuto in vita da una macchina ma aspettano di toglierla».

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