Dresano, c’è un “pirata” senza nome

È passato un anno, ma il pirata della strada che investì Dario Maini non ha ancora un nome. Tradito da ghiaccio e nebbia, travolto da un’auto che non si è fermata a prestare soccorso: è morto così, nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 2010, l’operaio 39enne residente a Dresano lasciando senza un padre due figli. L’uomo stava percorrendo la via Emilia, forse diretto a casa dopo una serata di lavoro, in sella a uno scooter. A quanto pare nemmeno il contributo del Ris ha dato luce al mistero della morte del centauro, travolto da una Opel Meriva mentre stava rincasando. Le ipotesi formulate dagli inquirenti due. La prima accidentale: il centauro sarebbe scivolato a causa del fondo stradale sdrucciolevole e la nebbia fitta, e riverso sulla carreggiata sarebbe stato travolto da un’auto. L’altra opzione, ancor più tragica, è che Maini sarebbe stato centrato e buttato sull’asfalto da un primo veicolo e schiacciato da un secondo.

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