Doppio appello del Pcl agli elettori

Anche dalle ali estreme dell’arcobaleno politico cominciano ad arrivare segnali per il ballottaggio che si avvicina sempre più. Il Pcl, Partito comunista dei lavoratori, lancia la chiara indicazione: «Astenersi o votare contro il centrodestra». In questo modo la formazione guidata dal portavoce nazionale Roberto Ferrando, nata cinque anni fa da una scissione a sinistra di Rifondazione, indica il destino di un pacchetto non proprio irrilevante di voti, se è vero che il Pcl a San Giuliano arriva a 191 schede (1,27 per cento) e il candidato Sergio Borsato, col suo 1,48 per cento e 259 preferenze, non è così lontano dal contributo di Federazione della Sinistra al dato di Massimo Molteni. Dunque: l’indicazione di voto per il 29 maggio, fra Lorenzano e Broccanello, è libera. Nel senso: pieno diritto di sentirsi egualmente lontani da tutti e due. Ma se l’elettore Pcl torna a «turarsi il naso», voti contro il centrodestra. Al di là di questi segnali da leggere in vista della riapertura dei seggi, la sinistra radicale pur non avendo eletto un consigliere (era l’obiettivo dichiarato), è pienamente soddisfatta della percentuale che si è lasciata largamente alle spalle lo zero virgola. «Il buon risultato rispecchia il lavoro svolto sul territorio, a livello molto vicino ai cittadini, in difesa della scuola pubblica, contro gli sfratti, i licenziamenti e lo super sfruttamento nelle cooperative - così il direttivo legge i duecento consensi -. Siamo una speranza per chi crede ancora che la lotta paghi e non ci sta a rimettere a posto gli enti pubblici dai conti dissestati imboccando la ricetta unica e obbligata dei sacrifici antipopolari». «Non vogliamo cedere San Giuliano alla destra più reazionaria da cinquant’anni ad oggi - prosegue la nota -. D’altronde siamo consapevoli che il centrosinistra sia stato il principale responsabile del disastro politico nel nostro comune, perché ha favorito esattamente come gli altri la speculazione immobiliare e finanziaria. Per questi motivi diamo libertà di scelta fra l’astensione e un voto contro la destra».

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