Disastro aereo di San Donato, eseguito l’ultimo esame per fare chiarezza e chiudere l’inchiesta

La verità appesa al nuovo accertamento sull’episodio del 3 ottobre 2021

Un ultimo esame per svelare le cause del disastro aereo di San Donato: lo schianto su palazzo presso il terminale M3 del Pilatus Pc-12 del magnate romeno Dan Petrescu, che è morto insieme alla moglie, al figlio e altre cinque persone. Nei giorni scorsi è stato effettuato, su disposizione dalla Procura di Milano, il “pitch trim actuator”, l’ultimo accertamento tecnico irripetibile, che potrebbe essere utile, assieme agli esiti delle altre analisi, per chiudere l’inchiesta sull’incidente aereo del 3 ottobre 2021. Il test servirà a capire se lo stabilizzatore di volo abbia funzionato correttamente e riguarderà quello che in gergo viene chiamato “piantone”. I pm Paolo Filippini e Mauro Clerici, in accordo con l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv), stanno conducendo due inchieste parallele per chiarire i contorni di una vicenda, che ancora nasconde molti aspetti misteriosi. Il Pilatus, infatti, è precipitato pochi minuti dopo essere decollato da Linate in direzione Olbia: dopo un cambio di traiettoria improvviso sopra i cieli di San Donato, si è schiantato su una palazzina. Nei mesi scorsi erano state effettuate in Canada analisi sui resti del motore (nella sede dell’azienda che l’aveva prodotto) da cui, a quanto si è saputo, è emerso che non sarebbero stati rilevati problemi tecnici.

Al momento tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è quella di un errore di manovra del pilota che potrebbe aver visto una perturbazione in arrivo. Ad un certo punto Dan Petrescu ai comandi del Pilatus potrebbe aver perso il controllo del velivolo puntando dritto verso terra per una “dispercezione”, ossia non riuscendo più a capire in che posizione si trovasse. Non è escluso, d’altra parte, il blocco della cloche: in questo caso il pilota si sarebbe accorto che qualcosa non andava, ma il guasto avrebbe impedito il ritorno alla base, condannando l’aereo alla caduta. Dopo l’ultimo accertamento e le valutazioni di un pool di esperti, tra cui il professore Marco Borri, che lavorava al dipartimento di Scienze e tecnologie aerospaziali del Politecnico di Milano, la Procura definirà l’inchiesta aperta per disastro colposo.

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