Una morìa di pesci, in un’insenatura del canale Muzza. La zona è quella tra Mulazzano e Cassino, nei pressi della centralina sulla Muzza; andando verso Paullo e cascina Villambrera, sulla sinistra, si trova una “morta” che normalmente è riserva di pesca e dove anche in questi giorni alcuni pescatori continuavano la consueta attività. Ma più ci si avvicina alla chiusa, ben visibile dalla strada, più questa insenatura mostra una superficie con uno strato di colore verde dentro il quale galleggiano - tra scatolette varie e bottiglie in plastica - almeno una trentina di grossi pesci morti. Soprattutto carpe, in parte anche mangiate da insetti e vermiciattoli. I cittadini di Mulazzano e Cassino nei giorni scorsi hanno fatto più segnalazioni, che sono state raccolte dalla polizia locale e dal Corpo forestale dello Stato che ieri nel tardo pomeriggio ha effettuato un sopralluogo. Forti i miasmi che si percepiscono nei pressi della chiusa e anche sulle rive della “morta”. L’acqua stagnante potrebbe aver creato l’ambiente ideale per la formazione dello strato in superficie che così avrebbe tolto ossigeno ai pesci. Resta da stabilire, tra l’altro, la natura vegetale o meno di questo strato in superficie; a chi competa la manutenzione del luogo; se le temperature della stagione possano aver contribuito alla morte degli esemplari. Nel frattempo, attraverso un operatore locale del Consorzio Muzza, si sta verificando se sia possibile facilitare lo scorrimento dell’acqua, in modo da aumentarne l’ossigenazione ed evitare ulteriore stagnazione. La zona dell’insenatura è molto frequentata, non solo dai pescatori, ma anche dagli escursionisti che percorrono la vicina strada bianca lungo il canale Muzza, a piedi o in bicicletta, durante tutto l’anno, ma soprattutto in queste giornate con la luce fino a tarda ora. Alcuni segnalano inoltre i troppi rifiuti abbandonati nei pressi della centralina tra Mulazzano e Cassino, da chi approfitta del luogo per fare un pic nic, ma poi lascia nell’ambiente vetro, carta, plastica.
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