Da Fatima la Madonna “pellegrina”

La solenne cerimonia è stata presieduta dal

cardinale Francesco Coccopalmerio, con il parroco don Maggioni

Un fragore di pale di elicottero e un immenso polverone: così la statua della Madonna di Fatima ha fatto il suo spettacolare ingresso nel campo dell’oratorio San Luigi di San Giuliano milanese. Ad accoglierla, una figura d’eccezione, il cardinale Francesco Coccopalmerio, originario della città, che ha presieduto il rito di intronizzazione svoltosi, dopo il saluto delle autorità civili e religiose, nella Prepositurale di San Giuliano, in piazza della Vittoria. Centinaia di fedeli si sono radunati in oratorio per stringere in un abbraccio pieno di affetto l’effigie della Vergine, una delle sette copie realizzate nel 1947 e conservate stabilmente nel Santuario di Nostra Signora di Fatima. In città rimarrà fino al 10 maggio, esposta alla venerazione collettiva. Non trovando posto nel cortile, molti si sono accalcati lungo la recinzione, mentre sul palco si sono alternati don Lino Maggioni, il parroco della Prepositurale, don Vittorio De Paoli, assistente spirituale nazionale dell’Apostolato mondiale di Fatima e ancora il sindaco di San Giuliano, Alessandro Lorenzano. Presente anche il procuratore di Lodi, Vincenzo Russo. Le bandiere sventolate dai bambini del percorso formativo “Casa di Nazareth” hanno reso l’atmosfera festosa e colorata, mentre alla sicurezza hanno provveduto i carabinieri, la polizia, la Croce rossa, la protezione civile che hanno partecipato con i loro comandanti e coordinatori. A questi si sono aggiunti altri 100 volontari, impegnati anch’essi nel mantenimento dell’ordine. Le telecamere di Rai 3 hanno ripreso la manifestazione che verrà documentata in questi giorni in un servizio televisivo. Festoni e paramenti bianchi e azzurri hanno adornato i locali dell’oratorio e il breve percorso lungo cui la Madonna è stata portata in processione per fare il suo solenne ingresso in chiesa. Il cardinal Coccopalmerio, dopo l’intronizzazione, ha dovuto lasciare la città per recarsi a Padova. La solenne celebrazione eucaristica è stata quindi presieduta da don Lino che ha concelebrato insieme a numerosi sacerdoti della città e del decanato. Hanno assistito anche alcuni Cavalieri del Santo Sepolcro. La chiesa, nonostante le grandi dimensioni, ha stentato a contenere la folla, che ha potuto seguire la funzione anche sul sagrato, grazie all’installazione di altoparlanti. «Nel 1917 Maria è apparsa a tre bambini e ha consegnato loro cinque parole semplici - ha affermato il parroco durante l’omelia -. Questi sono i veri obbiettivi della vita: pregate, convertitevi, fate penitenza, aiutatemi a salvare anime, affidatevi, consacratevi al mio Cuore Immacolato». Durante la settimana di permanenza dell’effigie mariana, i cinque imperativi guideranno la preghiera e le meditazioni che si svolgeranno, dalla mattina presto fino a notte, sotto la guida di don Marco Carzaniga, decano della città, monsignor Franco Carnevali, monsignor Claudio Baggini, don Vittorio De Paoli, monsignor Pierantonio Tremolada e monsignor Carlo Ghidelli. L’immagine sacra lascerà la città il 10 maggio, alle 17, dopo la processione per le vie della città.

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