Costano cari i “telefonini” dei politici

Spesi quasi 3mila 800 euro per la bolletta dell’assessore Amè

Tempi duri per i conti del comune? Il capogruppo di Rifondazione comunista, Massimiliano Mistretta, sfodera i dati ufficiali pubblicati sul sito del comune, ma non facili da raggiungere, che rivelano quanto hanno speso gli assessori del comune di San Donato nel 2010 in telefonate effettuate con il cellulare assegnato loro dall’ente locale e pagate con soldi pubblici.

«Il dato eclatante - attacca l’esponente di opposizione -, è che l’assessore alle pari opportunità Ilaria Amé ha raggiunto quota 3mila 779 euro di telefonate in un anno, distinguendosi in modo netto dagli altri suoi colleghi, che in generale si sono tenuti su livelli accettabili». Un occhio a questo punto viene lanciato ai dati. Al secondo posto tra coloro che hanno utilizzato in modo assiduo il palmare modello Black Barry che è stato consegnato in dotazione agli esponenti della giunta, c’è l’assessore Simona Gargani la quale, con un totale di mille160 euro di chiamate in un anno, ha comunque speso circa un terzo rispetto alla sua collega. Gli altri amministratori si sono mantenuti su livelli più bassi. A muovere la sinistra, che nei prossimi giorni protocollerà un’istanza da portare in consiglio comunale, sono dunque le ore trascorse al telefonino dall’assessore alle pari opportunità. «Se il sindaco si è attestato sui 685 euro annui - dice Mistretta -, e se il resto della giunta non ha superato i 100 euro al mese, dal momento che il saldo di un anno di telefonate effettuate dall’Amé, pagate con i soldi pubblici, evidenzia uno stacco inspiegabile, chiederò ufficialmente al sindaco e al resto dell’esecutivo se siano stati effettuati controlli. In caso contrario solleciterò anche la visione dei tabulati, in quanto, ricordo, sono i cittadini a pagare».

Tenendo puntata l’attenzione sulla tabella in cui in ogni caso non c’è una gara a chi spende di meno, in quanto gli elettori valuteranno soprattutto le risposte date alla comunità e i risultati prodotti, alcuni assessori si sono attestati sui 600 euro l’anno di telefonate.

Altra pagina riguarda gli “stipendi” percepiti dai componenti dell’esecutivo. La maggior parte ruota sui 17 mila 600 euro annui, in ogni caso come è noto gli emolumenti variano a seconda del tipo di contratto di lavoro dei singoli esponenti della squadra, mentre il sindaco guadagna circa 39 mila euro all’anno. Tornando invece alle azioni di Rifondazione comunista, Mistretta ieri, come annunciato nei giorni scorsi, ha anche presentato un’interrogazione in cui, in merito alla sconfitta del comune di fronte al Tar (Tribunale amministrativo regionale) sul contenzioso riguardante il quartiere San Francesco, chiede «al sindaco l’assunzione delle responsabilità sulle conseguenze negative, ampiamente prevedibili, che i suoi comportamenti imprudenti hanno prodotto per le casse del comune e quindi di provvedere con risorse personali al pagamento».

Giulia Cerboni

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